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Storie, soprusi e sperperi segnalati dai telespettatori

Con l’acquisto del libro “Lo dico al TG” di Braccili si contribuisce ad aiutare i malati di SLA

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COLONNELLA – Giovedi 10 Aprile alle ore 21 presso la sala civica Flaiano di Colonnella si terrà la presentazione del libro “Lo dico al Tg” di Umberto Braccili . Presenterà l’opera il giornalista Enrico Di Carlo , l’autore de “Gabriele d’Annunzio e l’enogastronomia della memoria” un’interessante riflessione sul rapporto del poeta Vate con i cibi e i vini della nostra terra . Interverranno , oltre all’autore Braccili ,il sindaco Pollastrelli e Manolo Peluso dell’associazione “Abilbyte”.

Umberto Braccili è un giornalista rosetano che lavora per RaiTre e cura la rubrica “Lo dico al TG”.  Nell’Aprile 2010, a un anno dal terremoto dell’Aquila, ha scritto, insieme ai genitori degli universitari fuori sede deceduti nella tragica notte del 6 aprile 2009, il libro “Macerie dentro e fuori”.

Nel libro “Lo dico al TG” , il cui sottotitolo è “Storie, soprusi e sperperi segnalati dai telespettatori” l’autore ha raccolto 150 casi. Un libro che nasce dall’esperienza avuta in redazione dal 2007. Un’esperienza fatta di verifiche ed approfondimenti. Giornalismo vero. La scrittura agile , spesso sarcastica, contribuisce a dare al lettore una informazione chiara e diretta. 

L’autore non percepirà compensi dalle vendite del libro ed anche l’editore, Ricerche&Redazioni di Teramo, contribuirà, a un progetto della più piccola associazione di volontariato d’Abruzzo, la “Abilbyte”, composta da due ragazzi con difficoltà motorie e un normodotato. Il progetto è quello di acquistare un costoso puntatore oculare che sarà messo a disposizione delle famiglie per essere testato. Operazione fondamentale prima di procedere all’acquisto , proprio a causa del suo alto prezzo. 

Strumenti di questo tipo sono di grandissima importanza per tutte le persone impossibilitate a muovere gli arti o per quelle colpite da gravi patologie neurovegetative come la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica). La SLA è  una malattia che non ha cuore, che si impossessa della vita di una persona impedendogli anche le azioni più semplici come il parlare o l’accarezzare. Una vita sospesa , nella quale non esiste notte o giorno , nella quale non hanno senso i minuti e le ore. Purtroppo i puntatori oculari sono strumenti che non portano nuove possibilità di guarigione né migliorano la malattia : sono come dei “mouse” governati dagli occhi. Il contorno della pupilla viene centrato da una luce infrarossa creando un riflesso luminoso che viene catturato da una telecamera ad altissima risoluzione che permette di “scegliere”, con il solo movimento degli occhi, un tasto, una lettera o una frase. Si consente , in parole povere,  a chi è destinato a vivere in totale isolamento di comunicare con il mondo. 

Un motivo in più per fare proprio un libro che già di per sé meriterebbe di far parte della biblioteca di ogni abruzzese.

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