Focus

Cinema Ambra: memorie, attualità e progetti futuri. Il racconto di Ambra

Perché lasciar morire la memoria?, perché avere tra le mani un patrimonio culturale, economico e sopratutto ARTISTICO e far finta di nulla?, perché non far rivivere una parte di storia di Martinsicuro e farla divenire il futuro della nostra città? perché in definitiva: tapparsi gli occhi per non vedere le potenzialità e l’incredibile forza che la settima arte e l’arte teatrale hanno?

Pubblicato

il

V secolo a.c. ad Atene iniziano a praticare le prime forme teatrali, 1596 Shakespeare finisce di scrive Romeo e Giulietta, 1878 Eleonora Dusé conquistò il ruolo di prima amorosa nella compagnia Ciotti-Belli Blanes e appena ventenne fu a capo di una compagnia con Giacinta Pezzana, 24 agosto 1891 Thomas Edison brevetta il primo Kinétographe, 28 dicembre 1895 al Salon indie du Grand Cafè di Boulevard des Capucines a Parigi venne proiettato pubblicamente il primo film della storia: “L’uscita dalle Officine Lumière”, 19 ottobre 1906 viene realizzato a Pisa il primo esperimento di sonorizzazione sincronizzata di pellicola da parte del professor Pietro Pierini, 1929 venne assegnato per la prima volta il premio Oscar, 1935 nasce il centro sperimentale di Roma, 1979 venne fondato il premio Ubu considerato il riconoscimento più importante di Teatro in Italia, 9 maggio 1982 il musical “Nine” debuttò per la prima volta al Richard Rodgers Theatre, 1995 “Toy story” il primo lungometraggio interamente realizzato al computer, 2002, 2014, 2037, 2145, …

Queste sono solo alcune delle date più importanti che hanno fatto la storia del cinema e del teatro, solo puntini in un cielo sconfinate di stelle. Queste due arti, una conseguente all’altra, sono diventate nel corso della storia punti di riferimento per l’umanità intera. Sono arti del popolo (tranne che per alcune eccezioni), arti comprensibili da chiunque ed è per questo che sono diventate, sopratutto il cinema, una sorta di fenomeno culturale, un componente essenziale e quotidiano della vita, veri e propri fiumi di immagini che si susseguono e permettono agli spettatori di immedesimarsi e vivere realtà differenti dal proprio vissuto. Il cinema, e più marginalmente il teatro, sono parte integrante della società. Utilizzati in qualunque contesto e forma, come propaganda, pubblicità, in modo ludico o didattico, sono entrati nella vita di tutti i giorni e nella cultura dei popoli e, sopratutto, nel vissuto di ogni persona. Il cinema e il teatro sono storia e spesso non solo il loro concetto in sé, ma le stesse strutture, di pietra, di mattoni, alluminio o vetro che sia, sono parte integranti della storia di una città o di un paese.

Hollywood, è una città costruita attorno al mondo delle star e della cinematografia, è la colonna portante di ciò che molti definiscono cinema commerciale, Hollywood è industria quanto Arte. Se pensi alla Grecia, molto probabilmente ti verrà in mente il teatro e le antichissime quanto spesso inquietanti maschere della commedia o della tragedia greca. Viaggiando nel mondo possiamo arrivare fino in Italia dove una seconda “città” cinematografica è parte della nostra storia e cultura italiana: Cinecittà. Fellini, Rossellini, Pasolini, Anna Magnani, quanti attori, registi e altre figure sono ancora tutt’oggi ben impressi nelle menti delle persone. Personaggi che vengono ricordati con nostalgia e che, molto spesso, sono piccoli segnalibri  fissati sui ricordi della gente, quante volte, un film, uno spettacolo, un frase del copione o altro segnano alcuni momenti della vita ed entrano a far parte del proprio patrimonio di esperienza e, sopratutto, di racconti.

Avevamo forse 16 o 17 anni, una mia amica mi chiese di andare al cinema a vedere un film di Totò. Quanto ci piaceva vedere i film di Totò. Io non sapevo come chiederlo a mio padre che, con mia grande sorpresa, acconsentì ad una condizione: che fossi tornata prima di sera – così, Livia Di Concetto (nata e sempre vissuta a Martinsicuro) inizia a raccontare un simpatico aneddoto legato al cinema Ambra, il vecchio cinema della nostra cittadina – contentissima dissi alla mia amica che avevo avuto il permesso, così, andammo a vedere il nostro Totò. Pagammo sulle 150 lire il biglietto d‘ingresso, ma furono soldi spesi veramente bene. Ridemmo tantissimo durante la proiezione e le ore volarono, avevamo completamente perso la cognizione del tempo, la sala era buia e sembravano essere passati solo pochi minuti. Decidemmo di rimanere in sala e rivedere nuovamente il film. Quando uscimmo fuori, il mondo era diventato improvvisamente buio come quella sala del cinema Ambra. Dov’era unito il sole  luminoso di quando entrammo? Corremmo a casa, ma ormai la punizione per i prossimi giorni era già stata decisa… ma intanto passai un pomeriggio favoloso in compagnia di Totò e della mia amica… che bei ricordi tra quelle mura!!

Ebbene sì, anche la nostra bella Martinsicuro aveva un cinema a tutti gli effetti. Aperto agli inizi degli anni ’50, il cinema Ambra, fu costruito da Vito Lupacchini in società con Gaetano di Fabio. Vito decise di aprire questa struttura e chiamarla come la piccolissima secondogenita: Ambra.

Un cinema di circa 250 posti, più che sufficienti per un paesino come Martinsicuro – ci racconta la stessa Ambrapurtroppo io ero molto piccola e l’unica cosa che ricordo con chiarezza è l’avvento del CINEMASCOPE quando avevo 10-11 anni – il cinema stava crescendo e Ambra con lui.

Purtroppo per Martinsicuro, intorno al 1980 il cinema fu venduto alla conosciuta azienda Bosica che lo acquistò per utilizzare la struttura per i suoi estintori. Il comune di Martinsicuro, fortunatamente, non acconsenti e dopo parecchi anni la struttura dell’ex-cinema è passata nelle mani del comune stesso. Ormai chiuso da tempo, ora è lasciato completamente alla sua decadenza dovuta agli anni che passano, usato come rimessa per materiale inutilizzato e biciclette rubate o abbandonate  con tutta probabilità ammucchiate li dalla Poliservice che possiede le chiavi della struttura, o materiali che non si usano più.

Oggi il cinema Ambra, parte integrante della storia più antica di Martinsicuro e parte dei ricordi dei cittadini che hanno fondato il nostro paese, è lasciato solo ed abbandonato, all’ombra della chiesa di piazza Cavour, senza alcuna targa di riconoscimento o insegna che ne possa almeno ricordare l’esistenza ai giovani che, nella maggior parte delle volte, rimangono sorpresi di scoprire che a Martinsicuro esisteva un cinema (come è successo anche a me personalmente).

Morta la struttura, sta morendo anche il ricordo, nemmeno meritevole di una foto sui libri che parlano del paese. Perché non impegnarsi a ricostruirlo  e donare a Martinsicuro qualcosa che possa veramente dare un sostegno concreto alla città, sia a livello culturale che economico. Ricordando che nel giro di parecchi chilometri non esiste, in Abruzzo, un vero e proprio teatro e che le compagnie o le rassegne teatrali della zone sono costantemente costretti a rifugiarsi nelle Marche, o al rischio dell’aria aperta o in pseudo palchi improvvisati all’interno di sale parrocchiali, potrebbe essere una buona idea renderlo un cine-teatro e avere, finalmente, un posto dove l’arte teatrale e cinematografica possono tornare a vivere a Martinsicuro.

“L’ amministrazione attuale vuole fortemente che al posto dell’ex cinema Ambra sorga una sala polifunzionale da adibire anche a cinema e teatro. Tanto che è stato indetto un concorso di idee aperto a tutti, scaduto un mese fa e al quale hanno partecipato oltre trenta professionisti. A breve verrà nominata una commissione tecnica che definirà la graduatoria e premierà (mi sembra) i primi tre lavori. I progetti verranno successivamente esposti in sala consiliare per poter essere visionati dai cittadini. Poi si deciderà con i cittadini quale dei progetti realizzati meriterà di essere realizzato e si procederà, una volta individuati i fondi necessari, a far partire l’opera. Naturalmente il fabbricato esistente dovrà essere abbattuto.” Boris Giorgetti (confermato dal vice sindaco Debora Vallese)

La risposta a cosa tre con l’ex cinema, in realtà, secondo me, dovrebbe essere chiara agli occhi di tutti: ciò che era dovrebbe ancora essere.Allo stato attuale, è nelle pessime condizioni facilmente visibili  nelle foto all’interno dell’articolo, quindi ci domandiamo:  quale sarà il destino di quelle mura impregnate di storie ed emozioniate?

Più letti

Exit mobile version