Focus

Il Martino e l’Associazione Penelope insieme per Daniele Taddei

Primo agosto 2014, il tempo per la famiglia Taddei si è fermato a questa data, giorno in cui Daniele fa perdere le sue tracce. Sono passati molti mesi ma noi continuiamo a sostenere le iniziative dell’Associazione Penelope per trovare il giovane. Abbiamo sentito nuovamente la dott.ssa Loconsole, che ci aggiorna sugli ultimi sviluppi della vicenda.

Pubblicato

il

Lo scorso novembre avevamo lasciato Annalisa Loconsole, intenta a denunciare la passività delle istituzioni abruzzesi, nell’ambito delle ricerche per il ritrovamento di Daniele Taddei, il magazziniere di Sant’Omero scomparso lo scorso primo agosto.

Fu liquidata infatti, dal Prefetto di Teramo, con una  frase lapidaria: “il territorio della nostra regione è impervio, l’entroterra abruzzese è ostico, le ricerche sono difficoltose!”. Decise pertanto di muoversi personalmente, facendo richiesta delle mappe con segnati i percorsi fatti dalle unità cinofile, per trovare tracce del passaggio del giovane scomparso.

Ad oggi quelle mappe non sono ancora arrivate ma in compenso la Prefettura ha stilato una relazione che Annalisa sfoglia insieme a noi, dalla quale purtroppo però non arrivano notizie incoraggianti.

Ci si rende immediatamente conto che anche la relazione, acquisita dall’ufficio legale dell’Associazione Penelope che affianca la famiglia di Daniele, presenta della evidenti lacune.

Sono riportati grossolanamente le zone battute come luoghi di culto, scali ferroviari, casolari abbandonati ma senza un elenco dettagliato di questi ultimi.

Inoltre i controlli sarebbero stati estesi anche alla società Autostrade, per riscontrare eventuali passaggi delle vettura una Nissan Micra di colore grigio (targa CX238JG), utilizzata da Daniele il giorno dell’allontanamento ma senza risultati.

Daniele, quindi potrebbe sì, essere comunque uscito dalla regione avvalendosi non dell’autostrada ma di percorsi alternativi…ribadisce però Annalisa, con tono provocatorio: “Secondo lei come può un giovane con appena 20euro in tasca e 30euro di benzina nel serbatoio della sua auto, essere andato lontano? I famigliari di Daniele inoltre, dispongono di tutti i riferimenti del suo conto corrente e hanno dimostrato alle forze dell’ordine come, dal primo agosto, non vi è stata nessuna transazione! L’auto deve trovarsi da qualche parte, non può essere svanita nel nulla!”

Trovare l’auto, per l’Associazione Penelope quindi, è una ricerca nella ricerca. Individuarla, porterebbe decisamente ad una svolta nel caso.

Per questo Annalisa, ha contattato personalmente il Sindaco del Comune di Sant’Omero, per attivare un capillare controllo (che a quanto pare, non è stato ancora fatto dalle forze dell’ordine!) dei depositi con custodi giudiziari, nei quali potrebbe trovarsi l’auto, a seguito di una rimozione forzata o di sequestro.

L’auto che guidava Daniele era intestata a sua madre ma dopo la scomparsa del giovane, fu consigliato dai legali alla famiglia, di dichiararne la perdita di possesso.

“Purtroppo, continua Annalisa, dopo molti mesi dobbiamo prendere in considerazione anche l’eventualità di un epilogo tragico…sarebbe determinante avvalersi anche della collaborazione dei sommozzatori dei vigili del fuoco, per il dragaggio di laghi in modo da vagliare ogni ipotesi e procedere per esclusione.

Altro punto nevralgico, su cui punta Annalisa, è il telefono cellulare in possesso da Daniele al momento della scomparsa. Le ultime celle agganciate dal telefono, sono in prossimità della sua abitazione. Poco dopo risulterà spento ma anche in questa condizione potrebbe essere fatta una ricerca per rintracciare la sim.

Annalisa legge e rilegge la relazione e continua a scuotere la testa, perché non è assolutamente sufficiente quello che si è fatto fino ad ora per trovare Daniele: “Non deve interessare la spettacolarizzazione, il perché Daniele si sia allontanato…il nostro è un Dovere Civico, dobbiamo trovarlo e non ci fermeremo! Con l’aiuto del Martino e una sana e giusta informazione, speriamo di avere presto delle risposte concrete!”.

 

 

Più letti

Exit mobile version