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7 giugno 1981: tragedia rossoblù, tragedia cittadina…

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All’interno il video “7 giugno 1981: Il rogo nella Curva Sud dello Stadio Ballarin.”

Da Il Martino n. 27 del 22.02.2016


Erano quasi le 17 e Sambenedettese e Matera erano da poco entrate in campo per disputare l’ultima gara del campionato di Serie C/1 girone B 1980/81.

La Samb allenata da Nedo Sonetti doveva vincere per poter salire, dopo un solo anno di purgatorio, in serie B (alla fine bastò il pareggio, visto il concomitante risultato di parità del Campobasso, concorrente alla promozione, in trasferta a Rende).

In città, da una settimana, erano iniziati i preparativi per la grande festa-promozione rossoblù.

Grande euforia avvolgeva San Benedetto del Tronto.

Quella domenica, infatti, non mancava nessuno: intere famiglie, bambini, donne, anziani, persone che non erano mai state allo stadio.

Tra queste c’erano Maria Teresa Napoleoni, 23 anni, segretaria presso la ditta calzaturiera “Silvano Shoes”, il cui proprietario diversi anni prima era stato presidente della Samb e Carla Bisirri, 21 anni, parrucchiera a Porto d’Ascoli nella zona dell’Agraria dove abitava proprio sopra il suo locale.

Piene di entusiasmo e di gioia andarono allo Stadio per festeggiare: Maria Teresa, maglietta smanicata bianca, bermuda scuri, zoccoli svedesi, con la sua Vespa rossa regalata dal suo papà nel giorno del suo ultimo compleanno; Carla, maglia e jeans scuri, insieme a un suo zio e al suo fidanzato con il quale si sarebbe dovuta sposare tre mesi dopo.

Varcarono l’entrata EST della Curva Sud dove presero posto insieme ad altre 3500 persone!!!

Assistettero alla coreografia del pre partita urlando anche loro a squarciagola “FORZA SAMB”; agitarono con entusiasmo le striscioline di carta (7 quintali) preparate per la festa, e poi, cinque minuti prima delle 17, nel pieno della bolgia del “Ballarin” le due formazioni entrarono in campo. L’accensione dei fumogeni o un semplice mozzicone di sigaretta diede fuoco ai quintali di carta: la tragedia avvenne in un attimo e colpì le persone più indifese, donne e bambini che prese dal panico si trovarono coinvolte nel rogo. A peggiorare la situazione contribuirono il mancato funzionamento degli idranti (il fuoco si spense da solo) e la tardiva apertura delle porte esterne ed interne della Curva Sud.

Non mancarono gesti eroici come quelli di Luciano Bovara e Umberto Giovannozzi che riuscirono a salvare dalle fiamme due bambini di dieci anni.

Tredici furoni gli ustionati gravi, trasportati il giorno dopo nei vari Centri Grandi Ustionati d’Italia, ma per Maria Teresa e Carla, dopo decine di giorni di agonia, non ci fu niente da fare.

Tutta San Benedetto del Tronto, insieme alla tifoseria e alla squadra rossoblù, le pianse ai loro funerali.

Nel maggio 2010 un filmato su “youtube” di quella tragedia risvegliò i ricordi di quel giorno e interruppe un silenzio assordante che durava da 29 anni.

Nel trentennale del rogo (giugno 2011), la U.S. Sambenedettese calcio 1923 fece apporre una targa commemorativa all’entrata della tribuna centrale del “Riviera delle Palme”; seguirono una toccante cerimonia all’interno del “Ballarin” organizzata dal“Comitato Ballarin” e serate “per non dimenticare”, una delle quali, molto interessante, svoltasi nella città di Cupra Marittima…

Nacquero link e siti su Internet, trasmissioni e interviste (CLICCA QUI).

Anche i tifosi, durante una gara al “Riviera”, esposero un toccante striscione a ricordo.

Ma, a tutt’oggi, dopo quasi trentacinque anni da quel 7 giugno, NESSUNA Amministrazione Comunale si è DEGNATA di INTITOLARE UN LUOGO a ricordo di questo tragico evento.

Se non ora, quando?

PERSI NEL VENTO rimangono ANNI DI PROMESSE NON ANCORA MANTENUTE… ma REALE è la certezza che quella tragica domenica di festa rimarrà scolpita per sempre nei nostri cuori sambenedettesi e rossoblù, che mai dimenticheranno Maria Teresa e Carla e tutti coloro che hanno sofferto e soffrono da quel maledetto 7 giugno 1981.


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