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Abusi sessuali sui minori, un male da estirpare

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Da Il Martino cartaceo n. 9 del 16.5.2016

Quest’anno però, a differenza di quanto accaduto in passato, si è posto l’accento sulla Giornata nazionale per la lotta alla pedofilia ed alla pedopornografia. Proprio in occasione di questa, il servizio SOS Telefono Azzurro Onlus ha fornito dati che atterrano. Nel 2015 sono aumentate le segnalazioni arrivate all’associazione bolognese riguardanti abusi sessuali. Per quanto riguarda la pedopornografia diffusa sul web, il dato addirittura raddoppia. In base alle analisi effettuate dall’organizzazione, è all’interno dei nuclei famigliari che avvengono maggiormente gli abusi. Non che il dato sulla tendenza degli episodi che ha come colpevoli estranei o comunque conoscenti esterni alle famiglie riporti dati confortanti, dal momento che è in crescita. La maggior parte delle vittime è composta da femmine e da minori di 11 anni, ma è in salita anche la componente di adolescenti coinvolti. La nazionalità degli abusati è prevalentemente italiana, mentre i ragazzini stranieri sono maggiormente presenti nei casi di sfruttamento della prostituzione minorile e nell’osceno fenomeno del turismo sessuale. In base a queste terrificanti ricostruzioni, il Telefono Azzurro ha rinnovato il proprio appello al Parlamento e al premier Renzi affinché  sia approntato un piano per contrastare questo crimine. Il tema è tristemente sempre attuale, tuttavia in questo periodo è tornato prepotentemente alla ribalta a causa della vicenda di Fortuna, la bambina di 5 anni prima violentata e poi scaraventata dal balcone. Il principale indiziato è il padre, che ha rischiato di essere linciato in cella.

Purtroppo casi del genere, se ancora fanno inorridire e raccapricciare il pubblico, non sorprendono più. Non passa settimana senza che venga messo sotto la lente di ingrandimento un nuovo episodio di abuso sui minori, in tutto lo stivale. Giusto per citare un esempio, un paio di settimane fa due uomini ad Ascoli sono finiti agli arresti domiciliari con l’accusa di aver abusato della figliastra di uno dei due.

Questa piaga non è facilmente inseribile entro binari o schemi prevedibili. Avviene indistintamente tanto al Nord quanto al Sud, sia nelle grandi città che nei piccoli centri, rendendo il tema della salvaguardia dei minori, centrale all’interno dell’opinione pubblica. Innanzitutto uno degli argomenti di maggior discussione, e che suscita più di una perplessità, riguarda la legislazione che copre il caso. La pena per i colpevoli di tali reati va da un minimo di 6 ad un massimo di 12 anni di reclusione, ma spesso nella pratica non supera i 3 anni di galera. Non solo, recentemente si sono alzate molte voci, anche da parte di diversi esponenti politici, che invocano un inasprimento delle pene per i pedofili.

I responsabili di frequente si sono già macchiati di colpe simili, o se ne macchiano una volta scontata la loro condanna. Proprio nell’ottica di contrastare il fenomeno di recidività, il tribunale di Milano nei giorni scorsi ha stabilito, per la prima volta in Italia, l’obbligo di seguire un percorso di cura, una volta scontata la pena in carcere, ad un condannato per pedofilia. Questi dovrà attenersi ad un programma di osservazione di trattamento che ha come scopo quello di contenere e poi superare le pulsioni deviate. I primi esperimenti fatti in questo senso hanno prodotti risultati positivi, tuttavia affinché possa essere predisposta questa soluzione, è necessaria l’approvazione da parte del paziente.

Sempre all’interno del dibattito pubblico, ha recentemente suscitato scalpore quanto espresso da Corrado Augias, il quale, commentando il caso della piccola Fortuna, ha considerato inopportuno vestire o acconciare le bambine come fossero teenager. Sono stati molti quelli che hanno letto in tali parole un’accusa nei confronti della madre della bambina.

Tuttavia è opinione di chi scrive che le intenzioni dell’autore fossero più che altro rivolte verso il mettere in guardia le famiglie. Far apparire le bambine come se fossero delle giovani donne, oppure consentirglielo, può esporle verso maggiori pericoli, dal momento che potrebbero risultare più “appetibili” agli occhi dei deviati.

Uno dei fattori che viene maggiormente additato come responsabile della reiterazione di queste vicende, e che pertanto va maggiormente combattuto, è l’atteggiamento omertoso di chi circonda le vittime. Spesso chi sa non parla, per vergogna o per paura di mettere nei guai un famigliare o un conoscente.

La pedofilia è un male cronico che affligge non solo il nostro paese, ma è di rilevanza globale. Lo scambio e la diffusione di materiale pedopornografico non solo sono incredibilmente vasti, ma generano anche introiti clamorosamente ragguardevoli alle organizzazioni criminali che se ne occupano. Per non parlare del traffico di minori destinati alla prostituzione, o del fenomeno del turismo sessuale che investe paesi arretrati, non solo da punto di vista economico.

 

 

 

 

 

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