Abruzzo

Ancora stalking a Martinsicuro, arrestato un 56enne: botte, molestie alla ex e minacce di suicidio

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Martinsicuro. Sembra non arrestarsi la scia degli stalker in Val Vibrata dopo il tragico epilogo della Dott.ssa Ester Pasqualoni e l’applicazione, nei giorni scorsi, delle misure cautelari personali in materia, emesse dal GIP del Tribunale di Teramo.

Infatti, i Carabinieri del Comando Stazione di Martinsicuro, diretti dal Lgt. Antonio Romano, questa mattina, hanno rintracciato e notificato ad un 56enne del posto l’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Teramo, il Dott. Giovanni de Rensis, su conforme richiesta del Sostituto Procuratore, Dott.ssa Greta Aloisi, in ordine al reato di atti persecutori, commesso tra Martinsicuro, Alba Adriatica e Tortoreto nel periodo tra marzo e giugno di quest’anno.

L’uomo, dopo la separazione dalla consorte, aveva iniziato una vera e propria caccia all’ex, continuando a opprimerla con sms e telefonate insistenti, inseguendole nei posti da lei frequentati ovvero sotto casa, minacciandola di morte e molestandola sia telefonicamente sia di persona con veri e propri inseguimenti. In talune circostanze, l’aveva addirittura bloccata per strada ponendosi davanti all’autovettura della donna, costringendola a fermarsi, inscenando una vera e propria sceneggiata, con la scusa di chiedere spiegazioni ed allo scopo di farla ritornare con lei, ovvero arrivando a minacciare il suicidio, qualora non fosse ritornata a casa con lui. Una volta è arrivato addirittura a farle una video chiamata con la quale la minacciava mostrandole anche delle pistole, risultate poi essere giocattolo. Tale deplorevole situazione aveva cagionato nella vittima un perdurante stato di ansia e di paura, ingenerando nella stessa un fondato timore per la propria incolumità, visto anche il carattere irascibile e violento dell’uomo che in una circostanza, dopo averla presa a schiaffi l’aveva mandata in ospedale con una prognosi leggera.

Lo stalker, in virtù del provvedimento in questione, dopo le formalità è stato tradotto presso il carcere di Castrogno a Teramo.

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