Ancona

Chiaravalle, la Manifattura Tabacchi sull’orlo del fallimento, a rischio 80 posti di lavoro

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CHIARAVALLE – Pare giunta al termine l’oltre bicentenaria  storia della Manifattura Tabacchi, sull’orlo del fallimento. Lunedì scorso i giudici del tribunale fallimentare di Ancona hanno annullato la procedura di concordato preventivo. Nelle motivazioni, hanno dichiarato che il piano industriale di risanamento presentato, si è rivelato non idoneo al risanamento dell’impresa. Lo scorso anno l’azienda era stata ammessa alla procedura di concordato. Aveva presentato un piano di continuità diretta e la strategia per pagare i debiti contratti, grazie ad un fondo di 2 milioni di euro, stanziato dai soci. Sembrava che la strada intrapresa fosse quella giusta, tanto che era ripartita a pieno regime la produzione.

Si dice amareggiato l’amministratore unico di Mit, Claudio Passaretti. L’azienda sarebbe stata in procinto di firmare contratti per 200 milioni di euro. Sempre secondo quest’ultimo, il tribunale sapeva di questi introiti futuri. L’azienda impugnerà la sentenza.

Adesso il posto di lavoro di un’ottantina di persone, 65 a Chiaravalle e 20 a Roma, è a rischio. La Mit in passato, a cavallo tra gli anni 50 e 60, impiegava più di 1000 lavoratori. Poi gradualmente, la crisi economica che ha attanagliato l’azienda, ha comportato una drastica riduzione del personale. Ma non sono stati solo i problemi finanziari a mettere nei guai la ditta.

Sul finire del 2014 rimase invischiata nell’inchiesta “Duty Free”, della Procura di Ancona. Si rese infatti colpevole dei reati di contrabbando internazionale,  frode fiscale e associazione a delinquere transnazionale. Per tali accuse due vertici, Massimo Tarli, direttore generale dello stabilimento, e Luca Cecconi, responsabile dei rapporti con i paesi esteri, furono arrestati con le accuse di traffico internazionale di sigarette di contrabbando, per 100 milioni di euro, e di evasione d’imposta, da 73 milioni di euro. In sostanza, partirono da Chiaravalle carichi da oltre 500 tonnellate di sigarette che, sebbene formalmente dirette verso Paesi extra comunitari, arrivarono in realtà in Stati membri dell’Unione Europea. Questo illecito meccanismo si sarebbe riproposto a partire dal 2011.

Oggi è arrivata in merito al possibile fallimento di Mit, la dichiarazione da parte della Regione Marche. L’Assessora alle Attività produttive Manuela Bora ha dichiarato:<< sarebbe un danno grave per la comunità chiaravallese e per tutte le Marche. Secoli di storia, non solo economica ma di conquiste sociali, verrebbero cancellati in maniera definitiva. Non possiamo correre questo rischio, è necessario fare tutto quanto è nelle nostre possibilità per scongiurare un evento che ci lascia particolarmente perplessi e addolorati. Non compete alla Regione valutare il merito delle questioni che hanno spinto i giudici a prendere questa decisione. Siamo però convinti che l’azienda abbia tutte le potenzialità per continuare l’ottimo lavoro avviato dall’ottobre dello scorso anno, grazie alla professionalità della dirigenza e dei lavoratori, vero patrimonio e valore aggiunto aziendale. Un percorso di risanamento e di rilancio che ha consentito di superare le criticità della precedente gestione e scongiurare, già allora, il rischio di un fallimento immediato. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza alle maestranze e alla comunità locale, confidando che una soluzione positiva per il mantenimento dell’attività possa essere ancora individuata e percorsa>>.

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