Abruzzo

Il Soffio della Bella Addormentata, la leggenda d’Abruzzo in una foto eterna

Pubblicato

il

PENNE – Le leggende sono storie magiche, appartengono al patrimonio culturale di tutti i popoli del mondo, evocano la più antica tradizione orale e nell’esposizione mescolano magistralmente il reale al meraviglioso.

Si narra che Maja, la più bella delle Pleiadi, era una Dea che abitava nella lontanissima Frigia col suo unico figlio Ermes, talmente grande da non essere più chiamato col suo nome ma semplicemente il Gigante. Un dì il Gigante fu ferito mortalmente durante una battaglia. La madre, addolorata, chiese aiuto ad un oracolo che così si espresse: ”Su una montagna altissima, di là dal mare, ai piedi di un Grande Sasso, cresce un’erba miracolosa in grado di guarire tuo figlio”. Maja radunò i suoi averi, li caricò su una nave insieme al figlio morente e si mise alla ricerca della grande montagna e dell’erba miracolosa. Viaggiarono giorni e giorni fin quando approdarono nel porto di una città chiamata Ortona. Dopo molte fatiche, quasi giunti e con l’erba magica ormai vicina per essere colta, il Gigante non riuscì ad aspettare l’incantesimo, e sofferente morì. Maja lo seppellì ai piedi del Grande Sasso che, in onore del figlio, fu da allora chiamato ”il Gigante”. Stremata dal dolore, scappò sulla montagna di fronte, dalla quale poteva contemplare il luogo dove era sepolto il figlio. Visse disperatissima nelle grotte, assieme ad animali feroci di ogni sorta; l’unico aiuto le fu dato dai pastori del luogo. E furono loro, alla sua morte, a seppellirla sulla montagna dove era vissuta e che in suo onore fu chiamata ‘Majella‘, cioè ‘madre‘, come ancora oggi viene chiamata da tutti gli abruzzesi. Quando il vento allontana tutte le nuvole ed il cielo è limpido, la Majella è visibile anche a pochi metri dal mare: sinuosa e materna come nessun’altra roccia del mondo. Narrano i pastori, che quando sulla Majella infuria la bufera, insieme all’urlo del vento si sente sconfinata la voce di Maja che, tormentata, invoca ancora suo figlio. E se non crediamo alle leggende, a cosa dobbiamo credere?

Qualche giorno fa, il 6 gennaio, una foto di Maicol Lanterni dal titolo “Il soffio della bella addormentata”, ha suscitato un profondo interesse del web e anche la mia, per via della bellezza evocativa che evidentemente richiama in ognuno di noi. A voi la maestosa visione della Maja disperata.

Più letti

Exit mobile version