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Ascoli Piceno

Spinetoli, il sindaco Luciani: ‘temiamo la rottura del tessuto sociale di generazioni di famiglie’

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SPINETOLI – Il due gennaio il sindaco Luciani commenta così i fatti accaduti la notte del primo gennaio alla palazzina in via Tevere: Quando pensavamo che la situazione fosse divenuta tranquilla, che gli animi si fossero placati e i movimenti di pancia avessero lasciato il posto a confronti più sereni e a una risoluzione del problema, c’è stato qualcuno, un delinquente, che ha pensato bene di versare benzina sul fuoco per riaccendere le polemiche. E ci ritroviamo punto a capo’.

Nella stessa giornata il primo cittadino ha incontrato il Prefetto di Ascoli Piceno, insieme al Presidente della Provincia, il comandante dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, e ha ribadito di esser sempre stato favorevole all’accettazione nel suo comune di immigrati, facendo presente che è presente nella sua comunità un 10% di extracomunitari regolari, dichiarando: ‘I cittadini si sono sempre prodigati per favorire l’accoglienza, in questo momento però temiamo la rottura del tessuto sociale di generazioni di famiglie e questa tensione, cavalcata da alcune forze politiche, non aiuta. Spero che ci si dia un limite’.

Sottolineando: ‘Come Amministrazione continueremo a usare la linea della condivisione con il comitato, il Prefetto e le Forze dell’Ordine, sulla tematica dell’immigrazione. Cercheremo di far cambiare idea a chi strumentalizza e chi la pensa diversamente. L’ immigrazione è sempre stato un dato di fatto, siamo tra uno dei mille Comuni italiani (su 8 mila) a essere stati scelti per l’accoglienza, il nostro unico obiettivo è l’integrazione’.

Altre forti dichiarazioni vengono rimarcate dal Sindaco; verranno infatti tolti tutti gli striscioni non solo sulle proprietà pubbliche ma anche sulle quelle private, affermando: ‘Ci dissociamo da ciò che è accaduto e ripristineremo la normalità. Chiediamo, inoltre ai membri del comitato di tenere un tono basso. Lo ribadisco, il focolare stava scemando, eravamo riusciti a tranquillizzare i cittadini e in maniera pacata si stavano cercando delle possibili soluzioni. Il metodo è stato sbagliato, il Cas da 50 posti in un luogo non idoneo ha fatto scaturire la rabbia dei cittadini. Questo è quanto. L’ho già detto in altre occasioni, è facile riempirsi la bocca di parolone come razzismo, quando non si ha il compito di amministrare una città e si deve tener conto anche delle esigenze dei cittadini. È facile urlare e puntare il dito quando non si conoscono i fatti, quando non si appura nemmeno se i requisiti della struttura c’erano o no. E sia per la posizione sia per l’abitabilità i requisiti non c’erano. Ciò è un segno incontrovertibile che a certe forze politiche non interessa né il tessuto sociale di una città, né il destino di 50 immigrati stipati in una casa’.

Gli inquirenti stanno indagando sui fatti, anche se la palazzina attualmente rimane inagibile.

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La Polizia Provinciale di Ascoli Piceno a difesa delle colture contro i cinghiali

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In attuazione del Piano Regionale, il Comando della Polizia Provinciale ha effettuato interventi mirati a tutela dei grani locali, servendosi anche delle nuove dotazioni tecnologiche, quali droni e visori ad imaging termico.

ASCOLI PICENO – Azioni mirate contro i cinghiali per difendere le colture della provincia. La Polizia Provinciale ha svolto una proficua attività volta a difendere le colture cerealicole del territorio, in particolare orzo e grani di vario genere.

Gli ungulati provocano gravi danni alle colture ed alle aziende agricole non soltanto per il fatto che si cibano delle spighe fin dai primi gradi di maturazione, ma anche perché scavano e si muovono in branchi. Il passaggio ed il calpestio dei cinghiali infatti devasta i campi e provoca danni ingenti.

A sostegno delle imprese agricole della provincia di Ascoli Piceno, la Polizia Provinciale ha effettuato interventi mirati a tutela dei grani locali, servendosi anche delle nuove dotazioni tecnologiche, quali droni e visori ad imaging termico.

«Esprimo soddisfazione per il lavoro svolto dalla Polizia Provinciale – dichiara il comandante Eugenio Vendrame – che svolge un’azione volta alla tutela delle risorse agricole e ambientali del territorio, nell’ottica della sostenibilità e della salvaguardia della biodiversità e della flora e fauna. Va inoltre sottolineato che, in sinergia con il Servizio Veterinario della locale AST, è stata data attuazione del al Piano di Sorveglianza della Peste suina africana da cui risultiamo, grazie anche a questo genere di controlli sugli ungulati, a tutt’oggi indenni».

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Ascoli Piceno

Gli cade un contenitore addosso: morto un bimbo di 4 anni ad Acquasanta Terme

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La tragedia si è verificata sabato mattina a Ficciano, frazione di Acquasanta Terme, dove un bimbo di 4 anni è morto dopo essere rimasto schiacciato da un contenitore di metallo. Il piccolo se lo è inavvertitamente tirato addosso, sotto gli occhi del papà. I due erano nel garage di casa.

ASCOLI PICENO – La comunità di Acquasanta Terme è sotto shock per la tragedia verificatasi sabato 24 agosto nella frazione di Picciano, dove un bimbo di 4 anni è morto dopo essere stato schiacciato da un contenitore di metallo.

Il piccolo sui trovava nel garage di casa, in compagnia del padre, che ha assistito inerme alla scena ed ha chiamato i soccorsi. L’allarme è stato lanciato intorno alle 10:20. Il contenitore di metallo avrebbe colpito il piccolo al torace.

Sul posto è intervenuta un’eliambulanza partita dall’ospedale regionale di Torrette di Ancona. Il personale sanitario ha tentato per due ore di rianimare il bambino. Purtroppo però gli sforzi si sono rivelati vani ed il piccolo non ce l’ha fatta.

La comunità, già fortemente colpita e messa a dura prova dal sisma del 2016, è rimasta fortemente scossa. L’episodio è stato catalogato come incidente domestico. La Procura ha disposto un’ispezione cadaverica, un atto dovuto in certe occasioni. Una volta eseguita, la salma del piccolo sarà restituita alla famiglia, che potrà procedere alle esequie.

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Tragedia a Spinetoli, morto un bimbo di 3 anni caduto in un canale

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La tragedia si è verificata nel pomeriggio di ieri nelle campagne di Spinetoli, dove un bimbo di 3 anni è morto dopo essere caduto in un canale. Allarme lanciato dalla famiglia, di origine straniera. Il corpicino è stato avvistato a circa 400 metri dal punto in cui il piccolo era sparito, ma ormai non c’era più nulla da fare.

ASCOLI PICENO – Quando il corpicino è stato avvistato, il piccolo era ancora vivo, ma le sue condizioni erano ormai disperate. I tentativi di rianimarlo si sono rivelati vani e l’eliambulanza decollata da Torrette di Ancona è stata fatta tornare indietro. A Spinetoli un bimbo di 3 anni è morto dopo essere caduto in un canale dell’irrigazione, ieri, domenica 25 agosto.

Il piccolo è sfuggito al controllo dei familiari, di origine straniera. La madre del bambino si trova in stato di gravidanza. Il ritrovamento del corpicino è avvenuto intorno alle 20:00. Due passanti lo hanno notato ed hanno segnalato la posizione ai soccorritori nel frattempo intervenuti. Le ricerche infatti erano già in corso, dal momento che la scomparsa è stata subito segnalata.

Purtroppo però a nulla sono valse le manovre di rianimazione ed il bimbo di3 anni caduto in un canale a Spinetoli è morto. Il ritrovamento è avvenuto a circa 400 metri dalla posizione in cui è stata segnalata la sua scomparsa. Il canale nel quale si trovava è profondo all’incirca un metro e mezzo. Sul posto sono intervenuti, oltre al personale sanitario del 118, anche i Carabinieri ed i Vigili del Fuoco.

Sono in corso gli accertamenti per chiarire la dinamica dell’incidente.

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