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Macerata

Macerata, ragazza uccisa e fatta a pezzi, arrestato un sospettato

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MACERATA – Arrestato un uomo per l’omicidio di Pamela Mastropietro, la diciottenne ritrovata senza vita nelle campagne tra Pollenza e Casette Verdini. La giovane si era allontanata dalla comunità di recupero Pars di Corridonia, lo scorso 29 gennaio. Ieri il suo corpo è stato rinvenuto fatto a pezzi e nascosto in due valigie.

Il sospettato è Innocent Oseghale, nigeriano di 29 anni. Possiede un permesso di soggiorno scaduto ed è già noto alle forze dell’ordine per questione legate alla droga. Immortalato dalla telecamera di una farmacia, mentre pedinava la ragazza, nella serata di ieri è stato fermato e trattenuto tutta la notte.

A lungo interrogato, avrebbe ammesso di averla seguita, ma di non aver niente a che fare con la sua morte. Avrebbe anzi indicato agli inquirenti altri presunti responsabili. Tuttavia i militari hanno fatto alcuni ritrovamenti che parrebbero inchiodarlo.

Nella notte hanno infatti effettuato diverse perquisizioni. Anche in un condominio di via dei Velini, dove abitano due ragazzi stranieri, tirati in ballo dal sospettato. Sono stati a lungo interrogati. Tuttavia la svolta nelle indagini è arrivata quando, accompagnati dal sospettato, si sono recati nel condominio di via Spalato, dove questi abita. Proprio in questa via è stata avvistata per l’ultima volta la giovane. Qui sono stati ritrovati gli indumenti della vittima e tracce ematiche che non sembrano lasciare molto spazio ai dubbi.

Le indagini hanno immediatamente preso avvio in seguito alla macabra scoperta. Un automobilista ha notato i due trolley nel fosso che corre parallelo a via dell’Industria e, insospettito, ha allertato i carabinieri. I militi hanno subito transennato la zona in cerca di indizi. I resti del corpo della diciottenne, prima di essere occultati, sono stati accuratamente puliti. Subito sono state passate al setaccio le immagini dei sistemi di videosorveglianza. Da qui ha preso origine la pista che stanno seguendo gli inquirenti. Successivamente è spuntato fuori anche un testimone oculare. Sostiene di aver visto il sospettato nella zona del ritrovamento, nella serata del 30 gennaio. Secondo quanto riferito, trascinava con sé due valigie.

Mentre procedono i riscontri, oggi la madre dovrà procedere al riconoscimento formale della giovane. La ragazza era originaria di Roma e studiava per diventare estetista. Già in passato è rimasta vittima di dipendenza da droga. Il primo ricovero in una comunità, per tentare di superarla, risale all’estate scorsa. Non diede i frutti sperati e la ragazza scappò. Ad ottobre riprese il percorso terapeutico, alla Pars. Il 29 gennaio, però si è allontanata dal centro, forse per un attrito con un membro dello staff. Se n’è andata lasciando documenti e cellulare, ma portando con sé un trolley rosso. Forse proprio uno dei due bagagli che successivamente sono stati usati per occultare il suo corpo.

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Tragedia in autostrada: travolto mentre cambia una gomma sulla corsia d’emergenza

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La tragedia si è consumata in autostrada A14, all’altezza di Civitanova Marche, dove un uomo di 58 anni di Giulianova è stato investito sulla corsia d’emergenza.

MACERATA – Intorno alle 8:30 di questa mattina, si è verificato un terribile incidente in autostrada A14, nella carreggiata nord all’altezza di Civitanova Marche, dove un uomo è stato investito mentre cambiava una gomma sulla corsia d’emergenza. PEr G. C. 58 anni di Giulianova, non c’è stato nulla da fare.

L’uomo si è fermato nei pressi del chilometro 257 per sostituire un pneumatico, dopo aver forato. La sua auto si trovava sulla corsia d’emergenza. Mentre si trovava all’opera con il crick, un furgone lo ha travolto, non lasciandogli scampo.

Immediatamente allertati, i sanitari del 118 sono giunti sul luogo dell’incidente insieme alla polizia stradale della sottosezione di Porto San Giorgio. Le forze dell’ordine sono al lavoro per ricostruire la dinamica nel dettaglio e capire come si sia potuto verificare il fatale investimento.

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Tedua in concerto al Parco della Pace di Servigliano

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Venerdì 12 luglio Tedua porterà il suo tour “Il Paradiso – Atto Finale” sul palco del NoSound Fest di Servigliano.

MACERATA – Tedua, in tour nei principali festival estivi italiani, fa tappa al Parco della Pace di Servigliano. Le date – prodotte da Live Nation – si aggiungono alla data evento “Il Paradiso – Atto Finale” all’Ippodromo SNAI di Milano del 29 giugno, che lo ha consacrato come primo headliner italiano della storia degli I-Days.

Tra le tappe del tour figura il Parco della Pace di Servigliano, dove Tedua sarà in concerto venerdì 12 luglio alle 21:30 nell’ambito del NoSound Fest, celebre rassegna organizzata da Best Eventi in collaborazione con il Comune di Servigliano.

Biglietti disponibili su www.ticketone.it, www.ticketmaster.it, www.ciaotickets.com, www.ticketsms.it e prima del concerto, dalle 17:30, al botteghino del Parco della Pace.

Dopo “Il Paradiso – Atto Finale”, l’apertura trionfale della stagione con l’evento agli I-Days, Tedua ripercorre i suoi successi nei principali festival italiani. RTL 102.5 è media partner del tour estivo di Tedua.

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Omicidio di Pamela Mastropietro, ergastolo a Innocent Oseghale

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La Cassazione respinge il ricorso della difesa e rende definitiva le condanne all’ergastolo per Innocent Oseghale inflittegli in primo grado e due volte in Appello. Nel 2022 la Suprema corte aveva chiesto approfondimenti sull’aggravante della violenza sessuale.

MACERATA – Innocent Oseghale è stato condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio della giovane Pamela Mastropietro, uccisa, fatta a pezzi ed abbandonata a Pollenza nel 2018. Oseghale era stato condannato in primo grado. Sentenza confermata poi per due volte in appello, anche se nel 2022 la Cassazione aveva chiesto approfondimenti sull’aggravante della violenza sessuale.

Non si trattava di una questione da poco, dal momento che se non fosse stata riconosciuta Oseghale avrebbe potuto evitare l’ergastolo. Con la sentenza di oggi viene messa dunque la parola fine ad una raccapricciante vicenda di cronaca prima e giudiziaria poi.

La madre della giovane alla lettura è esplosa in lacrime e si è stretta nell’abbraccio dei tanti presenti a manifestarle solidarietà. Una scena bene diversa da quando due anni fa lasciò l’Aula su tutte le furie per il parziale annullamento della condanna di Oseghale. Anche la maglietta era diversa: se nel 2022 mostrava il corpo fatto a pezzi della figlia, stamattina ne ritraeva il volto sorridente su sfondo rosa.

La donna è soddisfatta della sentenza, ma è sicura che non sia stata completamente accertata la dinamica dei fatti di quel maledetto giorno. Da sempre è convinta che Oseghale non abbia agito da solo e che i complici siano ancora a piede libero: «Tutta l’incertezza di questi anni non aiuta. Sapere che fuori ci sono dei mostri che possono fare ancora del male come hanno fatto a Pamela è un pensiero terribile».

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