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Ascoli Piceno

A San Benedetto del Tronto è stato approvato il piano di comparto del Porto

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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – È stato presentato, nel corso di una conferenza stampa in Municipio convocata dal sindaco Pasqualino Piunti, il Piano di comparto del porto redatto dagli uffici comunali (Dirigente del Settore Urbanistica Germano Polidori, Direttore del Servizio Pianificazione Gionni Tiburtini) che ha ricevuto martedì 10 aprile, l’approvazione definitiva da parte della Giunta comunale.

Con questo strumento, l’Amministrazione comunale pianifica il recupero di quell’area a nord del bacino portuale delimitata a sud da via Dandolo (la via su cui si affaccia il lato nord del mercato ittico all’ingrosso) e a nord da via Pigafetta e comprendente le vie parallele Vespucci, Polo e De Gama (circa 10mila metri quadrati).

Si tratta di un importante strumento di attuazione del Piano regolatore del Porto, approvato dopo un lungo e complesso iter nel 2014, che ha tra gli obiettivi quello di aprire la zona portuale alla città pur mantendendo prioritaria la destinazione a servizio delle attività di pesca. Il Piano permette infatti di insediare tipologie di attività diverse, dando precise indicazioni sulle caratteristiche architettoniche dei tipi edilizi da ricostruire, lasciando libertà compositiva senza però compromettere il disegno finale dell’insediamento. Previste diverse tipologie di attività: servizi turistici (locali per spettacoli, locali per intrattenimento, locali per mostre ed esposizioni) e, con un limite di 250 metri quadrati di superficie, pubblici esercizi (bar, tabaccherie, ristoranti, pizzerie, pub), servizi al cittadino (uffici bancari, servizi alla nautica, uffici pubblici e privati, uffici di rappresentanza), attività commerciali alimentari e non alimentari. Ovviamente sarà possibile anche insediare o mantenere attività produttive di tipo artigianale, industriale e commerciale legate alla pesca.

Il Piano fornisce – conclude il comunicato del Comune di San Benedetto del Tronto – precise indicazioni su come vanno realizzati gli edifici, ad esempio sui materiali, sui colori e sui rapporti tra vuoti e pieni, le tipologie e i materiali da usare per le coperture e i rivestimenti delle pareti.

Ora tocca ai privati concessionari (l’area è infatti demaniale) darsi da fare decidendo di investire risorse ed energie in questa zona.

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La Polizia Provinciale di Ascoli Piceno a difesa delle colture contro i cinghiali

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In attuazione del Piano Regionale, il Comando della Polizia Provinciale ha effettuato interventi mirati a tutela dei grani locali, servendosi anche delle nuove dotazioni tecnologiche, quali droni e visori ad imaging termico.

ASCOLI PICENO – Azioni mirate contro i cinghiali per difendere le colture della provincia. La Polizia Provinciale ha svolto una proficua attività volta a difendere le colture cerealicole del territorio, in particolare orzo e grani di vario genere.

Gli ungulati provocano gravi danni alle colture ed alle aziende agricole non soltanto per il fatto che si cibano delle spighe fin dai primi gradi di maturazione, ma anche perché scavano e si muovono in branchi. Il passaggio ed il calpestio dei cinghiali infatti devasta i campi e provoca danni ingenti.

A sostegno delle imprese agricole della provincia di Ascoli Piceno, la Polizia Provinciale ha effettuato interventi mirati a tutela dei grani locali, servendosi anche delle nuove dotazioni tecnologiche, quali droni e visori ad imaging termico.

«Esprimo soddisfazione per il lavoro svolto dalla Polizia Provinciale – dichiara il comandante Eugenio Vendrame – che svolge un’azione volta alla tutela delle risorse agricole e ambientali del territorio, nell’ottica della sostenibilità e della salvaguardia della biodiversità e della flora e fauna. Va inoltre sottolineato che, in sinergia con il Servizio Veterinario della locale AST, è stata data attuazione del al Piano di Sorveglianza della Peste suina africana da cui risultiamo, grazie anche a questo genere di controlli sugli ungulati, a tutt’oggi indenni».

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Gli cade un contenitore addosso: morto un bimbo di 4 anni ad Acquasanta Terme

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La tragedia si è verificata sabato mattina a Ficciano, frazione di Acquasanta Terme, dove un bimbo di 4 anni è morto dopo essere rimasto schiacciato da un contenitore di metallo. Il piccolo se lo è inavvertitamente tirato addosso, sotto gli occhi del papà. I due erano nel garage di casa.

ASCOLI PICENO – La comunità di Acquasanta Terme è sotto shock per la tragedia verificatasi sabato 24 agosto nella frazione di Picciano, dove un bimbo di 4 anni è morto dopo essere stato schiacciato da un contenitore di metallo.

Il piccolo sui trovava nel garage di casa, in compagnia del padre, che ha assistito inerme alla scena ed ha chiamato i soccorsi. L’allarme è stato lanciato intorno alle 10:20. Il contenitore di metallo avrebbe colpito il piccolo al torace.

Sul posto è intervenuta un’eliambulanza partita dall’ospedale regionale di Torrette di Ancona. Il personale sanitario ha tentato per due ore di rianimare il bambino. Purtroppo però gli sforzi si sono rivelati vani ed il piccolo non ce l’ha fatta.

La comunità, già fortemente colpita e messa a dura prova dal sisma del 2016, è rimasta fortemente scossa. L’episodio è stato catalogato come incidente domestico. La Procura ha disposto un’ispezione cadaverica, un atto dovuto in certe occasioni. Una volta eseguita, la salma del piccolo sarà restituita alla famiglia, che potrà procedere alle esequie.

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Tragedia a Spinetoli, morto un bimbo di 3 anni caduto in un canale

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La tragedia si è verificata nel pomeriggio di ieri nelle campagne di Spinetoli, dove un bimbo di 3 anni è morto dopo essere caduto in un canale. Allarme lanciato dalla famiglia, di origine straniera. Il corpicino è stato avvistato a circa 400 metri dal punto in cui il piccolo era sparito, ma ormai non c’era più nulla da fare.

ASCOLI PICENO – Quando il corpicino è stato avvistato, il piccolo era ancora vivo, ma le sue condizioni erano ormai disperate. I tentativi di rianimarlo si sono rivelati vani e l’eliambulanza decollata da Torrette di Ancona è stata fatta tornare indietro. A Spinetoli un bimbo di 3 anni è morto dopo essere caduto in un canale dell’irrigazione, ieri, domenica 25 agosto.

Il piccolo è sfuggito al controllo dei familiari, di origine straniera. La madre del bambino si trova in stato di gravidanza. Il ritrovamento del corpicino è avvenuto intorno alle 20:00. Due passanti lo hanno notato ed hanno segnalato la posizione ai soccorritori nel frattempo intervenuti. Le ricerche infatti erano già in corso, dal momento che la scomparsa è stata subito segnalata.

Purtroppo però a nulla sono valse le manovre di rianimazione ed il bimbo di3 anni caduto in un canale a Spinetoli è morto. Il ritrovamento è avvenuto a circa 400 metri dalla posizione in cui è stata segnalata la sua scomparsa. Il canale nel quale si trovava è profondo all’incirca un metro e mezzo. Sul posto sono intervenuti, oltre al personale sanitario del 118, anche i Carabinieri ed i Vigili del Fuoco.

Sono in corso gli accertamenti per chiarire la dinamica dell’incidente.

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