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Ascoli Piceno, monsignor Stefano Russo è il nuovo segretario generale della CEI

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ASCOLI PICENO – Ieri, venerdì 28 settembre, monsignor Stefano Russo, nato ad Ascoli Piceno il 26 agosto del 1961, dal 18 marzo 2016 vescovo di Fabriano-Matelica, è stato nominato segretario generale della CEI (Conferenza Episcopale Italiana).

Il Presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, ha accolto con piacere la notizia dichiarando:

Luca Ceriscioli

‘Un uomo di Chiesa che ha sempre operato con grande intelligenza e premura e che, in ogni suo incarico, ha sempre mostrato una straordinaria vicinanza verso il nostro territorio. Siamo certi, così come lo è stato Papa Francesco che lo ha voluto in questo ruolo, che monsignor Russo saprà portare, in questa sua nuova veste in seno alla Conferenza Episcopale, tutta la sua esperienza e tutta la sua saggezza, maturata nei quasi 30 anni trascorsi al servizio della Chiesa e delle nostre comunità e diocesi. Non possiamo fare a meno di ricordare il suo impegno a tutela della cultura e dei beni storico artistici della Conferenza Episcopale Marchigiana e, più in generale, delle Marche, in particolar modo di quei luoghi colpiti a più riprese dal terremoto.

Nel ringraziarlo per l’impegno profuso nella nostra regione, vogliamo porgere a Monsignor Russo i nostri più sentiti auguri per la sua nuova nomina, che ci rende orgogliosi in quanto marchigiani e fiduciosi nella possibilità che Istituzioni e mondo ecclesiastico continuino a dialogare in modo sempre più costruttivo’.

Guido Castelli

Anche il Sindaco della sua città natale, Guido Castelli, ha voluto omaggiare il nuovo incaricato del Vescovo, affermando: ‘Don Stefano Russo, Vescovo di Fabriano e nostro concittadino, è il nuovo segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana. Siamo felici e commossi di questo straordinario riconoscimento che conferma il valore umano ed ecclesiale del nostro concittadino. Rivolgiamo al Vescovo, al Prete e all’amico i nostri piu sinceri auguri di buon lavoro. Caro Don Stefano, che Dio ti guidi in questo ruolo cosi delicato per la Chiesa italiana.’

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