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Capitale della cultura italiana 2022: 28 le città candidate

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Sono 28 le città in lizza per il titolo di “Capitale della cultura italiana 2022”. Ancona, Arezzo, Arpino (Frosinone), Bari, Carbonia (Sud Sardegna), Castellammare di Stabia (Napoli), Cerveteri (Roma), Fano (Pesaro Urbino), Isernia, L’Aquila, Modica (Ragusa), Molfetta (Bari), Padula (Salerno), Palma di Montechiaro (Agrigento), Pieve di Soligo (Treviso), Pisa, Procida (Napoli), San Severo (Foggia), Scicli (Ragusa), Taranto, Trani (Bat), Trapani, Tropea (Vibo Valentia), Venosa (Potenza), Verbania (Verbano-Cusio-Ossola), Verona, Vigevano (Pavia), Volterra (Pisa). Una lista a forte carattere meridionale. Sono, infatti, numerose le città del sud in gara, desiderose di conquistare la vittoria. Entro il 12 novembre la commissione di valutazione comunicherà le finaliste, restringendo la cerchia a sole dieci città. Un’iniziativa nata nel 2015 e promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, che ogni anno premia la città con il miglior progetto di investimento culturale, assegnandole una cifra sostanziosa pari a un milione di euro. Il titolo ha durata annuale e la vincitrice deve, grazie alla somma percepita, passare dalla teoria alla pratica, dando vita al progetto culturale cittadino.

<<In tutte le sue edizioni la Capitale della cultura ha innescato meccanismi virtuosi tra le realtà economiche e sociali dei territori. Non è un concorso di bellezza, viene premiata la città che riesce a sviluppare il progetto culturale più coinvolgente, più aperto, innovativo e trasversale >>– queste le parole del Ministro del Mibact, Dario Franceschini.

Al suo primo anno di nascita, nel 2015, sono state elette le città di Cagliari, Ravenna, Perugia, Lecce e Siena; negli anni a seguire ci sono state: Mantova (2016), Pistoia (2017), Palermo (2018). Nel 2019, invece, il titolo non è stato assegnato; mentre sia per il 2020 che per il 2021 è stata designata Parma. Titolo, quindi, prorogato per un altra annata per la cittadina emiliana, così come stabilito dal DL rilancio. Inoltre, sono già noti i nomi delle capitali italiane per il 2023. Saranno Bergamo e Brescia a farsi portatrici di questa carica. Un titolo assegnato ad honorem, in segno di solidarietà per due Comuni che hanno sofferto tanto e continuano a combattere durante questo duro periodo di crisi sanitaria.

Quello di Capitale della cultura è un progetto nato da poco nel nostro Paese, ma che nel panorama europeo vanta già anni di esperienza. La European Capital of Culture, è una città che ogni anno, a partire dal 1985, viene designata da una giuria specifica, supportata dalla Commissione Europea. Sono più di cinquanta le città ambasciatrici culturali che, in 35 anni, hanno saputo realizzare progetti di valorizzazione significativi. Iniziative che, sia a livello nazionale che internazionale, rappresentano una grande opportunità per i diversi e numerosi patrimoni artistici di cui ogni territorio gode.

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