Ancona

«Parliamo di scacchi», intervista a Luigi Ramini, istruttore della Federazione

Luigi Ramini istruttore della Federazione Scacchi, da anni diffonde il gioco degli Scacchi attraverso corsi, conferenze, ricerche storiche e iniziative collegate al nobil giuoco. Il suo libro “Scacchi una storia da raccontare” ripercorre l’intera storia del gioco dalle origini a oggi.

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JESI – Oggi abbiamo il piacere di realizzare un’intervista a Luigi Ramini, jesino, istruttore diplomato della Federazione Scacchi e delegato della provincia di Ancona della stessa Federazione, che da anni segue e diffonde il gioco degli Scacchi attraverso Corsi per ragazzi e adulti, conferenze, ricerche storiche e iniziative collegate al nobil giuoco. Il suo libro “Scacchi una storia da raccontare” del 2015, ripercorre l’intera storia del gioco degli Scacchi dalle origini a oggi e vanta diffusione a livello nazionale.

Buongiorno a Luigi Ramini e grazie per questa intervista. Raccontaci brevemente la storia di questo gioco, quanto è antico?

Il gioco degli scacchi sembra sia nato verso il 300 d.C. in India e ben presto si diffonde verso la vicina Persia. È necessario ricordare che l’impero persiano, in quel periodo storico era uno degli imperi più potenti del mondo. Ben presto però i persiani vengono invasi dagli arabi che in seguito sbarcando in Italia e in Spagna hanno fatto conoscere il gioco al mondo occidentale.  Così gli Scacchi si diffondono prima nell’intera Europa, poi dopo il 1800 in tutto il mondo. Oggi come oggi la diffusione, soprattutto grazie al web, è capillare e ovunque nel nostro pianeta si gioca a Scacchi.

Cosa ha portato alla riscoperta e al boom di questo gioco così antico?

 Bella domanda! Vale la pena chiederselo:  innanzitutto il periodo drammatico che stiamo vivendo causa covid, ha costretto le persone a cambiare i propri usi e preferenze, obbligandoci a scelte alternative, come la riscoperta di giochi più “tradizionali” e domestici, inoltre, e forse questa è la causa principale, la fortunata serie tv trasmessa sulla piattaforma Netflix nel 2020 dal titolo “La Regina Degli Scacchi”, che ha superato ogni share di ascolti, ha contribuito a fare appassionare moltissimi spettatori al gioco in questione.

Cosa rappresentano gli Scacchi per te?

All’inizio rappresentavano solo un bel gioco molto intelligente e per questo da diffondere. Adesso tutti,  io per primo, ci siamo resi conto che dietro il gioco degli scacchi c’è molto, ma molto di più. Tanto per dirne qualcuna: è stato ampiamente dimostrato che gli scacchi sviluppano incredibilmente l’analisi logica e matematica, migliorano il comportamento degli allievi, insegnano ai ragazzi a rispettare le regole e rispettare l’avversario, limitano l’impulsività delle proprie scelte, aumentano la fiducia in se stessi. Non è un caso che chi gioca a Scacchi, di solito, migliora a scuola! Oggi come oggi, in alcune situazioni gli scacchi vengono utilizzati addirittura per la loro “funzione terapeutica”. Sono venuto a conoscenza che in alcuni ospedali utilizzano addirittura il gioco degli scacchi per i pazienti che sono stati colpiti da ictus. Ci siamo tutti resi conto che gli Scacchi sono una vera e propria medicina per la mente!

Quale è stato il tuo miglior risultato a livello agonistico?

Purtroppo partecipo a pochi tornei perché appunto ho deciso di concentrarmi maggiormente sull’insegnamento e la diffusione del gioco.  Comunque per risponderti: il mio miglior risultato è stato nel 2012 quando sono arrivato primo di categoria al Torneo internazionale di Firenze nella stupenda cornice di “Palazzo Vecchio” superando circa 100 avversari.

In che cosa ancora dobbiamo migliorare per quanto riguarda la diffusione del gioco?

Bisogna dire che nella nostra zona la situazione è molto migliorata in quanto c’è una sensibilizzazione generale riguardo alla diffusione del gioco degli Scacchi. Però ancora siamo indietro rispetto soprattutto alle regioni del nord dove ad esempio gli scacchi sono inseriti praticamente in ogni scuola, quasi come materia obbligatoria. Per non parlare della situazione all’estero in cui davvero in ogni scuola è obbligatorio avere l’istruttore di scacchi, quindi da questo punto di vista c’è ancora molto lavoro da fare, però secondo me siamo sulla buona strada!

Progetti futuri?

Continuare con l’attività dei Corsi e della diffusione del gioco a ragazzi, ragazzini e adulti, soprattutto cercando di sensibilizzare le scuole. Inoltre avevo l’idea di realizzare altri progetti legati agli Scacchi, alternativi ai soliti corsi di insegnamento.

Pierpaolo Mascia

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