Abruzzo

Intervista a Emanuele Maggiore, creatore della pagina “Ridi Abruzzo”

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Con oltre 120.000 seguaci su Facebook, la pagina “Ridi Abruzzo” si è ormai ritagliata uno spazio importante nel web abruzzese. Video, vignette, ironia e abruzzesità, sempre con la giusta dose di gentilezza, fanno di “Ridi Abruzzo” un luogo virtuale nel quale è sempre bello tornare.

Molti i collaboratori occasionali, una sola la mente dietro il tutto: Emanuele Maggiore da Congiunti (PE).

Conosciamolo meglio.

Ciao Emanuele, parlaci un poco di te dai, di chi si lu fije, le terre, la fatije, vidambò.

Ciao Gino, premetto di essere imbarazzato e onorato allo stesso tempo per questa intervista, voglio dire, ad intervistarmi è un maestro indiscusso di “abruzzesità”, non posso che esserne lusingato.

Andiamo avanti.

Sono Emanuele, fra qualche mese compirò 40 anni, figlio di Rocco e Gabriella, marito di Antonella, padre di Daniele, Chiara e Lorenza, di professione impiegato bancario. Uno pensa: cosa c’entra un impiegato bancario con il web? Niente. Ho coltivato solo la mia passione per la comunicazione e il web in privato, senza mai renderla pubblica (prima di questa intervista), passione frutto dei tanti amici “scienziati della comunicazione” conosciuti all’università. Malgrado io studiassi la noiosissima economia, ricordo ancora le belle serate passate a discutere di web, fumetti e tutte cose. Diciamo che Ridi Abruzzo nasce per caso, grazie al mio amore verso l’Abruzzo e il web. Nasce dalla pagina “Detti e proverbi Abruzzo”, dopo aver inoltre maturato esperienza con la gestione della pagina d’informazione dell’area vestina “Collinedoro”, della quale ancora mi occupo.

Qual è stata la più bella soddisfazione che hai ottenuto grazie alla pagina?

Di soddisfazioni Ridi Abruzzo me ne ha date decisamente tante, ma la cosa più bella è che mi ha permesso di arricchire le mie conoscenze, scoprendo dei personaggi abruzzesi straordinari come il duo comico atriano “È una vitaccia”, prima di allora a me totalmente sconosciuti, oggi miei cari amici. Poi altre soddisfazioni sono tutte personali, come ad esempio questa intervista, totalmente immeritata.

Questo lo decido io, perdonami. La tua gestione mi sembra sempre corretta e puntuale, ci sono mai stati dei cosiddetti “odiatori”? Come li hai trattati?

Io ho il terrore degli odiatori, li ho avuti in passato e li gestivo con estrema paura e attenzione. Con il tempo ci si fa il “callo” e ho imparato a gestirli con più naturalezza facendomi scivolare il tutto con leggerezza, della serie: vivi e lascia vivere.

Tu sei di Congiunti, epocale frazione di Collecorvino (PE); ci eravamo già sentiti quando il tuo paese salì alla ribalta nazionale poiché il Presidente Conte disse che si poteva far visita solo a Congiunti: oggi il flusso turistico è ancora massiccio?

Devo precisare che io non abito a Congiunti, ma a qualche chilometro di distanza, sotto Cappelle sul Tavo, in territorio di Moscufo (già sento i miei paesani che urlano “cussù ni abite a li Cungiunte“!), ma sono nato, cresciuto e pasciuto lì, a Congiunti, il posto del mio cuore, dove concentro le mie attività con un’associazione paesana. Sì, devo dire che il Premier ci fece una gran bella pubblicità, riscontrata anche nell’ultima fiera fatta a novembre per San Martino, è venuta un sacco di gente, tranne tu, nonostante il mio invito…

Ci vuole molto tempo per imparare a non fare niente, carissimo, ma ‘nzomme… Progetti per il futuro?

Per il futuro, non so, sono un po’ in stallo, per fortuna il lavoro mi assorbe tanto tempo. Da pochi mesi, inoltre, ho l’onore di esser stato eletto consigliere comunale a Collecorvino, questo – giustamente – ruba altro tempo alla pagina che resta un bellissimo hobby. Diciamo che non molti sapevano che ci fossi io dietro Ridi Abruzzo, non l’ho mai fatto per mettermi in mostra, sul territorio sono presente sotto le vesti di impiegato bancario-organizzatore di eventi-consigliere comunale: una persona seria, che poi si sfoga su Ridi Abruzzo.

Che ne pensi, in conclusione, della nuova misteriosa mina vagante del web abruzzese, il poliedrico Pazzini Pericle?

Pericle Pazzini? Io semplicemente lo adoro, l’Abruzzo ha bisogno di lui, spero torni presto da New York. La sua ironia pungente e la sua saggezza, tuttavia… Approfitto di questo spazio per pregarlo di ritirare la querela fatta a Ridi Abruzzo. Ho sofferto tanto per questa storia, ancora non ne comprendo la ragione. Parliamone, Pericle.

Grazie mille.

Grazie a te caro Gino, davvero un onore, vorrei solo dirti che per rispondere bene mi sono nutrito di pasta con il tonno.

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