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Monoclonali, Marche prime in Italia per utilizzo: “noi secondi a nessuno nella lotta al Covid”

Le Marche si conferma capofila nell’utilizzo della terapia monoclonale nella lotta al Covid. A certificarlo è stata l’Agenzia Italiana del Farmaco

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ANCONA – La regione Marche è stata la prima in Italia ad utilizzare gli anticorpi monoclonali nella lotta al Sars Cov2. A certificarlo niente meno che l’Agenzia Italiana del Farmaco dopo la settimana di sperimentazione dal 6 al 12 Gennaio di quest’anno.

A dirsi estremamente soddisfatto è stato l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini, soprattutto in un contesto in cui la forte crescita dei contagi impone la ricerca di trattamenti che possano ridurre le ospedalizzazioni. A questo scopo infatti, le terapie sono talvolta combinate fra loro, come nella sperimentazione all’Ospedale di Pesaro, con la terapia monoclonale abbinata alle pillole antivirali attualmente circolanti (il Molnupiravir e il Remdesivir).

I dati dell’Aifa dimostrano come rispetto alla media italiana di prevalenza dell’0,18%, le Marche siano capofila nell’utilizzo della terapia monoclonale: «a fronte di 13.372 nuovi positivi nelle Marche, ha spiegato l’assessore, sono state richieste 152 sacche di trattamento , con una prevalenza dell’1,14%, la seconda regione in Italia ha una prevalenza dello 0,58%, la metà circa».

«Ho sempre creduto molto nell’utilizzo dei monoclonali – prosegue l’assessore, anche perchè nell’85 dei casi determinano una guarigione quasi immediata».

Gli anticorpi monoclonali possono essere utilizzati esclusivamente su pazienti senza necessità di ossigenoterapia ma che sono ad alto rischio di progressione della malattia. Queste terapie vengono somministrate per via endovenosa in un tempo di 60 minuti ( a cui segue un’altra ora di osservazione ospedaliera): «naturalmente le valutazioni cliniche verranno fatte dal personale medico e da quello specialistico ospedaliero, spiega Saltamartini, ma dopo il record di vaccini somministrati nei giorni precedenti, anche questo dimostra che nonostante tutto non siamo secondi a nessuno“.

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