Abruzzo

Sa Paradura – Arrivati in Sardegna gli aiuti dall’Abruzzo dopo gli incendi dello scorso luglio

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Sa paradura, la riparazione. Una delle più antiche usanze dei pastori sardi; più che un’usanza, un codice. Quando un pastore perde una o più pecore, gli altri pastori riparano il danno, regalando delle pecore al collega sfortunato.

I roghi dello scorso luglio, in Sardegna, hanno distrutto quasi 20mila ettari di terreno, uccidendo circa 600 animali tra ovini, caprini, bovini e suini. Mille ettari di oliveti cancellati e quasi 400 aziende (fra professionali e non) messe in difficoltà.

Inizialmente fu la pagina social “L’abruzzese fuori sede” a lanciare l’iniziativa: i sardi aiutarono l’Abruzzo nel 2017, nel nome della pastorizia e delle antiche forme di aiuto reciproco, andavano ricambiati.

Grazie all’interesse di Confagricoltura L’Aquila e dell’associazione Senior – L’età della saggezza Onlus, fu prontamente attivata una raccolta fondi abruzzese.

Ieri in Sardegna, a Sa Tanca Manna, nella zona del Montiferru, si sono ritrovati agricoltori e allevatori sardi e abruzzesi, i componenti dell’Associazione Montiferru, i vertici di Confagricoltura Sardegna, la rappresentanza di Confagricoltura L’Aquila formata dall’allevatore Tiziano Iulianella, Stefano Fabrizi e Kathia Durakova (assente per motivi di salute Valeria Gallese, fra le prime a rispondere all’iniziativa).

Una trincia meccanica, acquistata con le donazioni raccolte da Confagricoltura L’Aquila, è stata messa in funzione; insieme ad un pacchetto di ore lavoro pagate e di piantine d’olivo da mettere a dimora per rigenerare e far ripartire il mondo agricolo del territorio del Montiferru.

Tiziano Iulianella, dalla Sardegna, ha dichiarato quanto segue: “ho visto e toccato con mano il disastro provocato dall’incendio che nessuna immagine televisiva può compiutamente rappresentare. Le migliaia di mozziconi di olivi secolari e querce saranno testimonianza di questa calamità unitamente alle storie degli allevatori che hanno perso il bestiame e gli ovili. Ci fa piacere aver conosciuto questa associazione costituita da allevatori, agricoltori e volontari che saranno impegnati per anni a ricostruire oliveti e ripulire il sottobosco in modo che la natura possa rigenerarsi. Ci fa piacere, a nome di tutti gli abruzzesi, aver potuto dare un piccolo ma sentito aiuto.”

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