Ancona

I residenti di Castelbellino: «quell’incrocio è pericoloso, le amministrazioni non ci ascoltano»

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Il Comitato di via Molino, che da anni denuncia quanto pericoloso sia l’incrocio tra lo svincolo della strada statale 76, la strada provinciale 9/1 e la via di Castelbellino da cui prende il nome il comitato, torna sulla questione e presenta un esposto alla Procura.

ANCONA – L’incrocio tra via Molino, la strada provinciale 9/1 e la statale 76 a Castelbellino, teatro di diversi incidenti nel corso degli anni, è pericoloso e le amministrazioni non avrebbero fatto nulla per porvi rimedio. Anzi, una soluzione proposta in collaborazione con Anas sarebbe stata rigettata senza fornire ulteriori spiegazioni. Questa è la denuncia dei membri del Comitato via Molino, che da anni chiedono interventi per la messa in sicurezza. «Purtroppo, abbiamo delle amministrazioni sorde che non hanno voluto mai ascoltare le continue denunce dei cittadini» afferma Federica Carbonari, Capogruppo Consiliare di minoranza, e fino al 2021 legale del Comitato, oggi seguito dall’avvocato Fabrizio Belfiore.

Un incidente verificatosi all’intersezione.

Il tratto di strada a ridosso dell’accesso alla statale 76, che collega via Molino e la provinciale 9/1, rappresenta un pericolo quotidiano per tanti automobilisti. «Oggi mentre andavo al lavoro ho rischiato, prima di fare un frontale e poi, dovendomi per forza esporre con il muso dell’auto sulla strada, di essere travolto da un autoarticolato. A bordo con me c’era anche mio figlio: questa scena si ripete ogni giorno!». Racconta uno dei residenti della zona e rappresentanti del Comitato, costretti ad inserire il pericolo d’incidente stradale all’interno della propria routine mattutina.

L’intersezione in questione, la cui pavimentazione stradale in più punti appare oltretutto dissestata, è molto trafficata: uno stato di abbandono che concerne l’intera area residenziale e industriale di Via Molino, che necessità di un concreto ed urgente progetto di riqualificazione, assente da troppi anni. Non solo collega diversi comuni e località, tra cui Monte Roberto, Pianello Vallesina e Moie, ma è anche una via di collegamento fra il centro storico di Castelbellino, i nuovi quartieri residenziali sorti nel corso degli anni ed una porzione della zona industriale. Oltretutto non lontano dall’incrocio sorge una cava e questo determina anche un consistente traffico di mezzi pesanti.

Uno dei punti più ostici del tratto stradale.

A partire dal 2010 il Comitato via del Molino ha presentato diversi esposti a Comune, Provincia e Prefettura. Nel 2014, rende ancora noto il Comitato, il Difensore Civico della Regione Marche, su impulso dei membri del comitato stesso, ha scritto all’amministrazione comunale di Castelbellino, caldeggiando un intervento. L’allora sindaco Demetrio Papadopoulos, che aveva per vice l’attuale primo cittadino Andrea Cesaroni, rassicurò in tal senso, ma «Sono trascorsi otto anni e di quell’impegno solo parole al vento. Di fatto, ad oggi, non è stato preso nessun provvedimento» afferma la Consigliera Carbonari.

Una possibile soluzione è stata trovata nel 2020, di concerto con Anas, che era intervenuta proprio a seguito di un primo esposto presentato dal Comitato di Via Molino seguito allora dall’avvocato Federica Carbonari e che aveva inizialmente sortito i suoi frutti: la realizzazione di una rotatoria, con fondi ministeriali, che non avrebbe preso in considerazione eventuali espropri. Il progetto preliminare è stato presentato nello stesso anno, quello definitivo nel 2021 e prevedeva la cantierizzazione dei lavori entro il 2022. Un’ipotesi che oggi appare sfumata, dal momento che nell’aprile dell’anno in corso «sia il Comune di Castelbellino che la Provincia di Ancona hanno rigettato totalmente il progetto ANAS, senza lacuna motivazione annessa e azzerando di fatto tutto il lavoro svolto».

Da qui la decisione da parte del Comitato di presentare, ad agosto, un esposto alla Procura di Ancona, sottoscritto da 150 cittadini, nel quale vengono evidenziate tutte le criticità riscontrate e si richiede di «reclamare quanto prima l’attenzione di chi dovrebbe, per rendere il tratto sicuro per tutti i cittadini, non solo di Castelbellino».

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