L'Aquila

Assolto il quindicenne che uccise il nonno a Bucchianico: era incapace di intendere e volere

Riconosciuta la pericolosità sociale del ragazzo. Scarcerato, verrò trasferito in comunità.

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Il processo con rito abbreviato si è chiuso ieri al Tribunale per i minorenni di L’Aquila. Esaminata la perizia della psichiatra Simona Ceccoli, che ha stabilito che il quindicenne che ha ucciso il nonno a Bucchianico a suon di botte soffriva di problemi psichici e non era in grado di intendere e volere in quel momento: assolto.

L’ALQUILA – Dopo un’udienza durata un’ora e mezzo circa, è stato assolto il quindicenne che ha ucciso il nonno a calci e pugni a Bucchianico l’8 luglio scorso. Il processo con rito abbreviato, celebratosi presso il Tribunale per i minorenni di L’Aquila, era condizionato dalla perizia psichiatrica eseguita dalla dottoressa Simona Ceccoli.

La perizia ha evidenziato che il ragazzo, che soffre di problemi psichici, non era in grado di intendere e di volere quando ha ucciso suo nonno, che era il suo affidatario, a calci e pugni ed ha infierito sul suo corpo quando era ormai inerme a terra, filmandosi con il telefonino. La perizia ha decretato inoltre la pericolosità sociale del giovane, che ora si trova nell’istituto penitenziario di Casal del Marmo, ma che sarà trasferito presso una comunità terapeutica.

In seguito alla perizia psichiatria dunque il quindicenne è stato assolto. L’accusa nei suoi confronti era di omicidio volontario, aggravato dal fatto di essere stato commesso su un ascendente e per futili motivi. L’anziano, morì dopo un giorno di agonia.

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