Ancona

Polo Intermodale delle Marche, sopralluogo dei viceministri Rixi e Bignami

Pubblicato

il

I viceministri delle Infrastrutture e dei Trasporti, Galeazzo Bignami e Edoardo Rixi ieri sono stati accompagnati dal Presidente di Regione Marche Francesco Acquaroli in un sopralluogo al porto di Ancona, all’aeroporto di Falconara e all’interporto di Jesi, in vista della realizzazione del polo intermodale delle Marche.

ANCONA – Un polo intermodale che possa collegare meglio l’aeroporto di Falconara, il porto di Ancona e l’interporto di Jesi, nei cui paraggi sorgerà una grande hub logistica di Amazon, per rendere sempre più competitiva Regione Marche. Questa è la finalità del progetto per il quale I viceministri delle Infrastrutture e dei Trasporti, Galeazzo Bignami e Edoardo Rixi hanno effettuato un sopralluogo nelle strutture interessate, accompagnati dal presidente Acquaroli.

I collegamenti tra i tre snodi non sono propriamente agevoli. L’obiettivo è proprio quello di sviluppare ed implementare le vie di scambio e comunicazione fra i tre punti nevralgici. Solo per gli interventi relativi all’interporto sono in arrivo 43 milioni di euro. Per quanto riguarda l’aeroporto, verranno attivate nuove tratte, mentre per il porto gli amministratori hanno concordato sulla necessità di  investire sull’ampliamento delle banchine e dello scalo. Dal punto di vista delle opere infrastrutturali, è in agenda il completamento della tratta ferroviaria funzionale che collegherà l’interporto al porto. «A marzo – ha detto Rixi potrebbe iniziare la cantierizzazione delle opere con una prospettiva quadriennale».

«C’è un patrimonio importante che va messo a sistema per produrre risultati – il commento di Acquaroli -. Oggi abbiamo un’area strategica dove si è insediato uno dei più grandi player della logistica mondiale. Ancona e tutte le Marche hanno tutte le potenzialità per diventare un hub molto attrattivo soprattutto guardando verso est. Continueremo a lavorare per rendere sempre più efficienti tutte e tre le infrastrutture con gli investimenti necessari».

Secondo Bignami inoltre «dobbiamo prepararci ad avere una capacità logistica superiore rispetto a quella a cui siamo abituati altrimenti rischiamo di perdere opportunità che si potrebbero andare a creare nei prossimi anni con la fine della guerra e la ricostruzione nell’Est Europa».

Più letti

Exit mobile version