L'Aquila

Era aquilana la vittima del kit del suicidio acquistato on-line

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Da un paio d’anni in Canada prima e nel Regno Unito poi, hanno cominciato a circolare kit per il suicidio, acquistabili on-line. I siti in cui acquistarli sono stati chiusi, ma questi prodotti sono stati ordinati anche in Italia, da 9 persone. Le forze dell’ordine sono al lavoro per rintracciarle e salvarle prima dell’estremo gesto, ma c’è già una vittima, un’insegnate di origine aquilana.

L’AQUILA – «Mi dispiace. Sono troppo malata, troppo dolore, non avevo altra scelta, addio». Questo il biglietto d’addio ritrovato lo scorso 4 aprile al fianco del corpo senza vita di A.D.L. insegnate di 63 anni di origina aquilana, ma residente in provincia di Trento. Ha lasciato scritto anche come ha fatto a togliersi a vita: è’ lei la vittima del kit del suicidio, acquistato on line.

Questo prodotto, commercializzato da un ex ingegnere aerospaziale di Toronto, poi divenuto chef, un paio di anni fa ha cominciato a circolare proprio in Canada e poi aveva superato l’oceano ed era entrato anche nel Regno Unito. Nonostante i vari siti in cui il kit del suicidio veniva venduto siano stati chiusi, sarebbe ancora reperibile in determinati canali del deep web. In Italia ne sono stati ordinati 9, tra cui quello utilizzata dall’insegnate aquilana per farla finita.

Il kit è composto da alcune mascherine facciali e da nitrito di sodio, un prodotto relativamente innocuo, spesso utilizzato come colorante nell’industria alimentare. Se diluito con acqua tuttavia, in determinate quantità diventa letale, risultando inodore e insapore.

Le questure e le caserme di tutta Italia sono al lavoro in una disperata corsa contro il tempo, per risalire alle altre otto persone che hanno effettuato l’ordine, con l’obiettivo di arrivare a loro prima che possano effettuare qualche mossa irreparabile.

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