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Smantellata maxi organizzazione criminale nelle Marche: traffico di droga da 35 milioni di euro

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Maxi operazione anti droga nelle Marche, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona e condotta da oltre 100 militari: smantellata un’organizzazione criminale, al cui vertice si trovavano cittadini albanesi, che dal Nord Europa importava cocaina ed hashish nelle Marche.

ANCONA – Le operazioni delle forze dell’ordine sono ancora in fase di completamento. A partire dalle prime ore di oggi, giovedì 29 luglio, oltre 100 militari sono stati impegnati nelle province di Ancona, Fermo, Macerata, Pesaro-Urbino e Frosinone, oltre che in Spagna, Belgio ed Albania, per le operazioni con cui è stata smantellato un ramificato traffico internazionale di droga che finiva nelle Marche, in particolare cocaina e hashish. L’organizzazione criminale era ramificata in Italia ed in Europa. Il giro d’affari stimato durante le indagini, avviate nel 2020, ammonta a circa 35 milioni di euro. In 12 sono finiti in carcere.

I vertici dell’organizzazione criminale che gestiva il traffico internazionale di droga nelle Marche, provenivano dall’Albania. Lo stupefacente invece, veniva importato dal Nord Europa, in particolare Olanda e Belgio, da dove transitava in Germania, per poi finire a Civitanova Marche. Lo stupefacente viaggiava a bordo di veicoli dotati di doppifondi.

La “sede centrale” dell’organizzazione si trovava a Porto Sant’Elpidio, dove risiedevano i due fratelli albanese che gestivano il traffico. Da qui, dietro la copertura del commercio di automobili, prendevano accordi, chiudevano affari e davano istruzioni a corrieri. La “sede operativa” invece si trovava a Montemarciano, dove altri due albanesi, formalmente attivi nel settore dell’edilizia, si occupavano di organizzare e smistare le consegne.

Per il trasporto internazionale della droga invece, l’organizzazione si serviva di una coppia, anch’essa albanese, incensurata. A loro avevano affittato una casa ad Aquisgrana, in Germania, non lontana dal confine con Belgio e Olanda, avevano aperto conti correnti, acquistato le auto utilizzate per i trasporti e organizzato tutto per la loro fittizia vita parallela. Qui i due aspettavano le istruzioni, che venivano comunicato solamente a ridosso delle consegne, tramite cellulari criptati. Quando ricevevano l’indirizzo, a Rotterdam, Amsterdam, Bruxelles o Anversa, dove dove ritirare la merce, poi si mettevano in viaggio per Civitanova Marche, dove risedevano formalmente.

Le indagini sono state avviate nel 2020, durante un’altra inchiesta nella quale è spuntato il nome di un ex collaboratore di giustizia di origine campana. Questi è risultato gestire un gruppo di spacciatori attivo in diverse province marchigiane. Indagando, gli inquirenti hanno ricostruito l’intera filiera della droga. In questi anni sono stati arrestati 8 corrieri, sequestrati 50 chili di cocaina e sequestrati 5 veicoli dotati di doppiofondo.

12 in totale le persone finite in carcere. Uno degli arrestati ha cercato di dileguarsi in auto e darsi alla macchia, ma è stato fermato dalla Polizia Stradale a Pordenone, poco prima che varcasse il confine con la Slovenia, grazie ad un’imbeccata delle fiamme gialle doriche agli agenti friulani. Altri 22 sono gli indagati. Le accuse, a vario titolo, sono di  “traffico di sostanze stupefacenti” e “associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti”, tutti aggravati dal carattere della transnazionalità.

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