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Ronde in strada nel quartiere Fontanelle a Pescara, ma il piromane colpisce ancora

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Nelle settimane scorse nel quartiere Fontanelle di Pescara un piromane ha appiccato diversi incendi, tanto da indurre i residenti a scendere in strada ed organizzare ronde cittadine, che però al momento non hanno prodotto l’effetto deterrente sperato: ieri è andato a fuoco un albero.

PESCARA – Cestini, citofoni, bidoni, ma anche scooter ed un pianerottolo. Da alcune settimane, il quartiere Fontanelle di Pescara è interessato da incendi dalla chiara matrice dolosa. Se in un primo momento si era ipotizzato qualche gesto dimostratorio, oppure qualche tentativo di intimidazione, adesso si pensa che possa essere invece l’opera di un piromane. Ed i residenti, esasperati, hanno organizzato ronde cittadine a Fontanelle, a Pescara.

La situazione ha esasperato alcuni cittadini che, capeggiate dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Domenico Pettinari, hanno organizzato ronde con lo scopo di sorvegliare le strade. I pattugliamenti però non sembrano aver spaventato particolarmente il responsabile o i responsabili: ieri sera mentre le ronde transitavano in via Caduti per Servizio, è andato a fuoco un albero in via Fontanelle. «In Via Caduti per Servizio non accade più nulla da quando ci siamo noi con le ronde della legalità» ha commentato Pettinari.

Le fiamme sono state in fretta domate dai Vigili del fuoco, prima che l’incendio potesse espandersi ai terreni limitrofi. Continuano le ricerche degli inquirenti.

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G7 a Pescara, mentre la città si blinda si discute dei fondi utilizzati | LE ZONE ROSSE

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5 zone rosse, controlli in tutta la città e modifiche alla viabilità da lunedì 21 fino a venerdì 25 ottobre a Pescara in occasione del G7. Mentre la città si appresta ad accogliere i ministri degli Esteri delle 7 grandi, a livello locale si dibatte dei fondi comunali e regionali impiegati. Di Marco scrive a Tajani: «non doveva essere tutto appannaggio della Presidenza del Consiglio dei Ministri?». Dalla Regione altri 500 mila euro.

PESCARA – I ministri degli Esteri di Canada, Usa, Giappone, Regno Unito, Francia e Germania, saranno accolti dall’omologo italiano Antonio Tajani, il prossimo martedì 22 ottobre, per il G7 di Pescara. Per tre giorni i rappresentati delle 7 grandi potenze mondiali, facendo finta che Cina, Russia e India non lo siano, discuteranno di Cooperazione e Sviluppo, mentre Pescara ed i pescaresi dovranno fare i conti con divieti, rimozioni forzate, zone rosse e limitazioni temporanee che proseguiranno anche dopo il G7, fino a venerdì 25 ottobre.

5 le zone rosse individuate da Questura e Prefettura, nelle quali saranno osservati i più rigidi protocollo di sicurezza: Aurum, Imago, Cascella, Risorgimento, Museo Dell’Ottocento. Per conoscere le vie interessate da divieto di transito e limitazioni temporanee in occasione del G7, è possibile consultare la pagina dedicata del sito del Comune di Pescara.

Ma oltre a strade chiuse e divieti di parcheggio, a far discutere a livello locale sono anche i fondi utilizzati per l’allestimento dell’evento. Il Consiglio Regionale ha approvato un emendamento che stanzia 500 mila euro per il G7, somma che va a sommarsi ai 600 mila già previsti dal Comune. «D’Incecco aveva promesso che tutte le spese sarebbero state a carico della presidenza del Consiglio dei Ministri . Sugli atti non abbiamo trova traccia della parola “anticipazione”» afferma il consigliere regionale dem Antonio Di Marco, il quale ha inviato una lettera a Tajani per chiedere lumi: «È un onore ospitare questo rilevante accadimento, ma lo è anche rappresentare la condizione di decine di migliaia di persone che vivono momenti di difficoltà ad esempio in ambito sanitario, a causa del deficit del settore, su cui sarebbe opportuno concentrare tutte le risorse possibili».

Esprime invece gratitudine il sindaco Masci: «Desidero ringraziare la Regione Abruzzo per le somme che il Consiglio regionale ha destinato ieri a Pescara. In queste ultime settimane la città è stata al centro di alcuni interventi di riqualificazione per accogliere i “grandi” del G7 Sviluppo e tutti i componenti del B7, con le delegazioni che li accompagnano: sono interventi che, come abbiamo già detto più volte (ma alcuni proprio non riescono a capirlo), rimarranno ai pescaresi e a tutti coloro che quotidianamente raggiungono la nostra città per motivi di lavoro e di studio, ma anche ai turisti».

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A Pescara arriva Geav: Guardie Ecologiche Ambientali Volontarie

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Geav muove i primi passi anche a Pescara: lo scorso sabato 12 ottobre, con una passeggiata nella Riserva Dannunziana, è stato inaugurato il sodalizio.

PESCARA – Le Guardie Ecologiche Ambientali Volontarie, Geav, arrivano a Pescara. Nella sezione provinciale di Via Nazionale Adriatica Nord 345, verranno organizzati corsi di formazione ambientale, sicurezza, emergenza, primo soccorso, ma anche giornate o eventi di tutela ambientale e sensibilizzazione nelle scuole.

I membri del direttivo sono Massimo Schiavone (Presidente), Lidia Di Pasquale (Vicepresidente), Roberto Agostinone (Segretario), Jenny Paola Tacconelli (Tesoriere), Chiara Di Fiore (Consigliere), Danilo Calandra (Consigliere),  Sara Francesca Schiavone (Consigliere).

«G.E.A.V. nasce dall’esigenza di mettere in contatto tutte quelle persone della provincia di Pescara che hanno a cuore la natura – afferma il neopresidente – e che vogliono contribuire attivamente a rendere migliore la realtà in cui viviamo. Geav – ha continuato Schiavone – è una realtà ambiziosa con finalità di rispetto, tutela ambientale e salvaguardia ecologica, servizi sociali e scopi benefici e tanto altro ancora».

Gli fa eco il Presidente Nazionale Geav Vittorio Stucca: «Sono orgoglioso di questi ragazzi che si sono messi in gioco per il benessere della collettività, la sensibilizzazione ambientale e un aiuto per le persone più bisognose e fragili. La sezione di Pescara è strategica nell’ambito dell’organizzazione territoriale, perché ci permette di operare oltre che sulla costa adriatica, anche sul territorio sia del Gran Sasso, sia della Maiella».

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Merce contraffatta dalla Puglia all’Abruzzo: sequestrati 320 mila articoli

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Le fiamme gialle hanno stroncato un traffico di merce contraffatta che partiva dalla Puglia si riversava nei negozi d’Abruzzo: migliaia di prodotti non sicuri sequestrati a Bari e Pescara.

PESCARA – Migliaia di prodotti non in regola, soprattutto apparecchi elettrici, elettronici, accessori per la telefonia e cover, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza a Bari e Pescara. 320 mila in tutto gli articoli sequestrati in negozi e nel magazzino da dove la merce proveniva. Le fiamme gialle infatti, hanno ricostruito la filiera della merce contraffatta che dalla Puglia arrivava in Abruzzo.

Il fornitore aveva la sua base a Bari. Qui gli investigatori sono arrivati in seguito ad alcuni controlli effettuati lo scorso mese nel capoluogo abruzzese. In alcuni negozi, gestiti sia da italiani che da stranieri, i finanzieri hanno trovato sugli scaffali e nelle vetrine gli articoli non conformi. 305 mila i prodotti sequestrati in questa prima fase, tra articoli di bigiotteria, cover e portachiavi contraffatti, per un valore di oltre 130 mila euro.

Approfondendo le indagini sulla documentazione contabile rinvenuta negli esercizi controllati, gli inquirenti sono arrivati nel capannone da dove partiva la merce. Qui è avvenuto il sequestro penale di altri 13.000 articoli tra prodotti elettrici ed elettronici e portachiavi contraffatti per un valore sul mercato di oltre 53.000 euro, oltre ad un sequestro amministrativo di altri 3.500 articoli elettrici ed elettronici per un valore di 6.800 euro. Il titolare è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Bari e segnalato alla Camera di Commercio di Bari.

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