Pescara

Blasioli: «Asl di Pescara ridotta a megafono di Marsilio»

Il PD si riserva di interpellare il Co. Re. Com. e il ministro della Salute Schillaci

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Il Partito Democratico, per bocca del consigliere regionale Antonio Blasioli, critica la presa di posizione dell’Asl di Pescara rispetto ad un manifesto elettorale del PD di Popoli: «allucinante che un ente pubblico, che si occupa di gestione della salute dei cittadini per conto della Regione, trovi il tempo di rispondere a mezzo stampa a un manifesto politico, tacciando per altro di “propaganda”».

PESCARA – Il Partito Democratico di Popoli nei giorni scorsi ha affisso un manifesto nel quale venivano mosse alcune critiche sulle scelte regionali in materia di sanità, in particolare sull’ospedale del Comune. A questo manifesto ha risposto la Asl di Pescara, suscitando il disappunto del consigliere regionale Antonio Blasioli: «Al di là del merito della questione, ci sembra allucinante che un ente pubblico, che si occupa di gestione della salute dei cittadini per conto della Regione, trovi il tempo di rispondere a mezzo stampa a un manifesto politico, tacciando per altro di “propaganda” la presa di posizione del Pd di Popoli.»

Secondo il consigliere si è venuta a creare una «una situazione che va ben oltre il normale ricambio e lo spoils system, perché ha ridotto importanti enti regionali a megafono della propaganda della destra regionale».

«Il tutto avviene, oltretutto, mentre è in vigore la par condicio, che sulla comunicazione istituzionale pone vincoli precisi agli enti pubblici, che dovrebbero, sempre ma ancor più in questo periodo, evitare simili attacchi, specie se indirizzati a partiti politici. Anche perché il manifesto in questione era stato redatto dal Pd di Popoli in risposta ad un’iniziativa analoga di Forza Italia, rientrando dunque nella normale dialettica politica. Dialettica in cui però si è infilata indebitamente la Asl di Pescara» prosegue Blasioli, che conclude: «Ci riserveremo di segnalare quanto accaduto al Co. Re. Com. Abruzzo, per verificare se siano stati effettivamente rispettati i vincoli che in questo periodo regolano la comunicazione istituzionale. Sulla vicenda interrogheremo anche il Ministro della Salute Schillaci in Parlamento».

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