Abruzzo

Marco Marsilio ha querelato per diffamazione Marco Travaglio

Nei giorni scorsi il Presidente di Regione Abruzzo aveva già querelato il quotidiano La Notizia per lo stesso motivo.

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Travaglio è stato querelato da Marsilio dopo essere stato ospite, insieme ad Andrea Scanzi, della trasmissione “Accordi&Disaccordi” condotta da Luca Sommi su Canale Nove: «mi ha calunniato descrivendomi, insieme a mia moglie, come indagato e condannato in primo grado per un reato che non ho mai commesso». Marsilio ha anche segnalato all’Agcom la violazione del silenzio elettorale.

PESCARA – «Per Travaglio ha più valore il clamore mediatico che il rispetto della verità e della dignità delle persone» con queste parole il neo rieletto Presidente di Regione Marco Marsilio rende noto di aver querelato il giornalista, dopo il suo intervento nella trasmissione “Accordi&Disaccordi” condotta da Luca Sommi su canale Nove lo scorso sabato 9 marzo. Marsilio denuncia anche «clamorosa e vergognosa violazione del silenzio elettorale» per la quale ha fatto partire una segnalazione all’Agcom.

«È andato in onda un comizio condito di calunnie di Marco Travaglio, seguito a ruota dal giornalista Andrea Scanzi. In particolare Travaglio- prosegue Marislio, riprendendo una celebre definizione che diede Silvio Berlusconi -, noto diffamatore seriale più volte condannato per questo reato mi ha calunniato descrivendomi, insieme a mia moglie, come indagato e condannato in primo grado per un reato che non ho mai commesso e per il quale non sono mai stato né indagato né tantomeno condannato. Non si è mai assistito ad una cosa del genere in occasione di una tornata elettorale, a otto ore dall’apertura dei seggi. Ho già dato mandato al mio legale per tutelare me e la mia consorte sia in sede penale che civile».

«Solo pochi giorni fa avevo smentito questa notizia falsa e diffamatoria già pubblicata dal quotidiano ‘la Notizia’ e diffusa da giorni sui social, ma evidentemente per Travaglio ha più valore il clamore mediatico che il rispetto della verità e della dignità delle persone». Il presidente infatti nei giorni scorsi aveva querelato anche il quotidiano abruzzese, per la stessa vicenda: «ho presentato tramite il mio legale la richiesta di un risarcimento in sede civile nei confronti del direttore responsabile del quotidiano ‘La notizia’ e della giornalista Linda Di Benedetto, che oggi hanno diffuso la falsa notizia che io sarei stato inquisito e poi assolto in appello dall’accusa di favoritismo per l’assunzione di mia moglie all’ATAC nel 2010. Una notizia totalmente destituita di ogni fondamento, in quanto io non sono mai neanche stato iscritto nel registro degli indagati. Per la cronaca l’amministratore delegato che venne processato, per questa e tante altre assunzioni, è stato assolto perché il tribunale ha riconosciuto la legittimità e la regolarità delle assunzioni e dei rapporti di lavoro sottoscritti, in particolare quello di mia moglie. Questo articolo riprende una notizia falsa e diffamatoria che da giorni circola negli ambienti social e riempie di commenti negativi le pagine, alimentate soprattutto da militanti e sostenitoriti del movimento 5 Stelle. Anche contro queste persone sto agendo da giorni in sede di tutela legale della mia onorabilità e di quella di mia moglie».

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