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Teramo

Variante al piano demaniale, scontro in Consiglio Comunale a Martinsicuro

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La variante del piano demaniale 2021 a Martinsicuro, che entrerà in vigore nel 2025, è stata approvata con i soli voti della maggioranza. Barcaroli esprime rammarico per il mancato assenso delle minoranze: «abbiamo accolto le loro richieste, ma non hanno votato il piano». Viola: «le nostre sono motivazioni concrete».

TERAMO – La variante del piano demaniale adottato nel 2021 a Martinsicuro è stata approvata nel corso dell’ultimo consiglio Comunale ed entrerà in vigore nel 2025. Il documento approvato contiene la cancellazione di due concessioni per la realizzazione di stabilimenti balneari e la conferma della Bau Beach, che sarà dotata di nuove attrezzature e recinzioni appositamente pensate per i cani ed i loro padroni.

Non sono mancati momenti di frizione fra maggioranza ed opposizione in occasione del voto. La variante infatti, è passata con i soli voti della maggioranza. Le consigliere d’opposizione Simona Lattanzi e Marta Viola hanno votato contro, mentre era assente Giuseppe Capriotti del PD.

Il mancato consenso unanime ha suscitato il rammarico di Umberto Barcaroli che, a mezzo stampa, ha criticato le scelte delle opposizioni. Secondo il consigliere di maggioranza con delega al Turismo, si è trattato di un’occasione persa per collaborare e di un voto contrario dettato soltanto da scelte propagandistiche, dal momento che sono state accolte le richieste avanzate dalle liste di minoranza.

Rigetta questa ricostruzione Marta Viola, seconda la quale «sono state espresse motivazioni concrete».In merito alle concessioni eliminate afferma che «le osservazioni sono state accolte non certo per fare un piacere alla sottoscritta, ma perché in linea con le normative regionali, nazionali ed europee vigenti in materia di tutela ambientale». I punti contro i quali invece ha espresso contrarietà sono due: la conferma della Bau Beach nell’area antistante il Biotopo Costiero e la realizzazione di una piscina in spiaggia per i corsi di nuoto per i bambini.

«La maggioranza avrebbe potuto cogliere l’occasione per spostare la Bau beach in un’area idonea, visto che si trova davanti al biotopo costiero che ricordo essere di valenza naturalistica grazie all’impegno della giunta Caputi nel 1994, progetto sostenuto grazie a fondi europei». Per quanto riguarda la piscina invece: «ho sottolineato perplessità per un’opera di cui non ritengo ci sia bisogno dato che il nostro mare ha proprio la caratteristica del fondale basso quasi fino agli scogli, per cui basterebbe determinare con delle boe in mare una zona affinché possano realizzarsi in sicurezza queste iniziative».

«Non comprendo, perciò, la necessità del consigliere di esprimere rammarico sul nostro voto contrario, dato che sono state espresse motivazioni concrete. Un’ulteriore dimostrazione dell’incapacità di registrare osservazioni legittime da parte della minoranza. Tra l’altro, il nostro voto non ha cambiato il fatto che la variante sia passata visto il grande divario numerico tra maggioranza e minoranza in questo secondo mandato Vagnoni»

Teramo

Questa sera raduno di auto d’epoca e concerto al Museo delle Armi di Martinsicuro

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TERAMO – Il Museo delle Armi Antiche continua a distinguersi per la qualità dei suoi eventi culturali. Questo sera, sabato 6 luglio, a partire dalle ore 19:00, si terrà un appuntamento speciale nel parco del Museo di Martinsicuro, che promette di affascinare gli appassionati di auto d’epoca e di musica.

In collaborazione con il “Club Auto e Moto Storiche Picenum”, il Museo ospiterà un raduno di auto d’epoca, un’occasione unica per ammirare veicoli storici di grande pregio. La manifestazione sarà arricchita dalla presenza del tenore Riccardo Liberatore, che si esibirà con arie tratte dal repertorio classico e leggero. Ad accompagnarlo al pianoforte sarà il Maestro Sara Torquati.

A rendere ancora più speciale la serata, il Club Auto e Moto Storiche Picenum offrirà un delizioso buffet a tutti i partecipanti.

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Porta la droga al figlio carcerato a Castrogno: arrestata

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La donna aveva occultato circa 10 grammi di cocaina nelle parti intime, ma la Polizia Penitenziaria li ha trovati durante la perquisizione.

TERAMO – L’amore materno spinge a compiere i gesti più considerati e può portare addirittura a farsi arrestare. Una donna è infatti stata fermata ed arrestata durante una visita nel carcere di Castrogno, perché ha tentato di portare della droga al figlio detenuto.

I fatti si sono svolti ieri, giovedì 4 luglio. A darne notizia è Giuseppe Pallini, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che spiega: “Questa mattina [ieri, ndr]la Polizia Penitenziaria di Teramo ha arrestato in flagranza di reato la mamma di un detenuto mentre tentava di consegnare la droga al figlio detenuto. La cosa non è sfuggita agli agenti rinvenendo dopo una minuziosa perquisizione nelle parti intime della signora circa 10 grammi di cocaina. Tutto ciò è stato possibile grazie al fiuto impeccabile della Polizia Penitenziaria che ha svolto come sempre il suo delicato compito con costanza e spirito di abnegazione». Il sindacalista, a nome del Sappe, «rivolge un plauso al personale di Teramo, che con non poche difficoltà riesce a contrastare l’introduzione di droga e oggetti non consentiti all’interno degli istituti penitenziari pur non avendo una strumentazione tecnologica adeguata e una carenza di personale cronica” e, per tanto, auspica vengo loro riconosciuta una adeguata ricompensa ministeriale.

Per Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, «il problema dell’ingresso della droga in carcere è questione ormai sempre più frequente, a causa dei tanti tossicodipendenti ristretti nelle strutture italiane. Dai dati in nostro possesso sappiamo che quasi il 30% delle persone, italiane e straniere, detenute in Italia, ossia uno su tre, ha problemi di droga. Per chiarezza va ricordato che le persone tossicodipendenti o alcoldipendenti all’interno delle carceri sono presenti per aver commesso vari tipi di reati e non per la condizione di tossicodipendenza. La loro presenza comporta da sempre notevoli problemi sia per la gestione di queste persone all’interno di un ambiente di per sé così problematico, sia per la complessità che la cura di tale stato di malattia comporta. Non vi è dunque dubbio che chi è affetto da tale condizione patologica debba e possa trovare opportune cure al di fuori del carcere e che esistano da tempo dispositivi di legge che permettono di poter realizzare tale intervento. Questa potrebbe essere la strada da seguire per togliere dal carcere i tossicodipendenti e limitare sempre di più l’ingresso di sostanze stupefacenti, unito ovviamente a tutte le attività di prevenzione, come l’utilizzo delle unità cinofile che sono anch’esse fondamentali nel contrasto dei tentativi illeciti e fraudolenti di ingresso e smercio di droghe in carcere», conclude.

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Teramo

“Rime Sbauttite” la seconda opera di Gino Bucci, in arte l’Abruzzese Fuori Sede

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Verrà presentato questa sera a Martinsicuro “Rime Sbauttite”, il secondo libro dato alle stampe dall’autore martinsicurese Gino Bucci, divenuto celebre sui social come l’Abruzzese Fuori Sede. E siccome collabora con questo giornale l’abbiamo costretto a riproporre un genere editoriale già divenuto di culto: l’autointervista.

TERAMO – Da oltre 10 anni racconta e descrive – a suo modo (anche sovente discutibile) l’Abruzzo. Due anni fa il noto divulgatore è passato dal virtuale al reale proponendo un libro dal titolo emblematico: ”Rime Toscibili”. Il 6 luglio 2024 uscirà il secondo libro di Gino Bucci noto come “L’abruzzese fuori sede”, “Rime Sbauttite” (edito da “Ricerche & Redazioni”), che verrà presentato in anteprima a Martinsicuro questa sera, venerdì 5 luglio.

L’appuntamento è per le ore 21 a Martinsicuro, presso il lido “La Rosa Blu”, dove l’autore dialogherà con Marta Viola. Il giorno seguente, sabato 6 luglio, la presentazione ufficiale del volume a Teramo, che sarà ospitata negli accoglienti spazi della corte interna della Biblioteca Dèlfico, straordinario giacimento di cultura aprutina, con inizio sempre alle ore 21: dialogherà con l’autore Domenico Di Felice.

Ciao Gino, innanzitutto, come va?

‘Nzomme.

Parlaci di questo secondo libro dell’Abruzzese Fuori Sede.

E’ un libro molto più bello e maturo del primo. Roba che se ti è piaciuto “Rime Toscibili” questo ti fa proprio squacquarrellare.

Di cosa parla?

Di Abruzzo.

E’ vero che ha citato tutti i comuni abruzzesi nel nuovo libro?

Sì. Durante il tour del primo libro (che ha toccato oltre 150 comuni abruzzesi NdR), in alcuni paesi non citati, molta gente si era risentita per le mancanze. Ho dunque deciso di chiudere il nuovo lavoro citando tutti e 305 i comuni d’Abruzzo in un lungo e doloroso inno di ottonari: così nessuno potrà più arrabbiarsi.

Con cosa hai fatto rimare Carunchio?

L’isola di Zunchio.

E Torino Di Sangro?

Non te lo dico.

Il tuo lavoro in questi anni ti ha portato a girare tutta la regione. Qual è il tuo paese preferito?

Ne ho cinque, di grazie. Martinsicuro, Aielli, Guardiagrele, Inciampa la Notte e Villalfonsina.

Non voglio chiederti il perché di queste scelte.

Ok.

Hai intenzione di presentare “Rime Sbauttite” con la costanza dell’altro libro?

Non proprio, quest’anno devo lavorare di più nel mio altro lavoro (gestore della comunicazione per enti, eventi ed eventuali, social media manager, copywriter NdR) per alcuni eventi come l’ottava edizione di Borgo Universo ad Aielli e la 54esima edizione della Mostra dell’Artigianato artistico di Guardiagrele nonché per il ristorante Mar…

Ma scusa ti stai pubblicizzando? Non puoi sfruttare i nostri spazi così!

Non di solo scrocco vive l’uomo, caro amico, sebbene…

Torniamo al libro. Perché queste rime sono “sbauttite”?

Perché ebbero modo di esserlo.

Dai su.

Perché mi piaceva la parola. Inoltre perché il libro parla – molto più dell’altro – dei paesi abruzzesi. La mia prima sensazione, in molti dei paesi visitati, è stata di sbauttimento. Ecco perché “Rime Sbauttite”.

Tutte le poesie sono in metrica?

Si capisce.

Per quale motivo?

Perché dopo Guido Gozzano la poesia è morta.

Mi sembra una pazzità.

Lascia fare.

Ci sono anche dei testi in prosa nel volume. Cosa vogliono significare gli “Intermezzi pessibili”?

Sono dei brevi racconti i quali potrebbero pure essere (po’ esse, poessibili). Piccole leggende in merito ad alcuni argomenti a me cari: Messer Raimondo, lu porche che ‘n arevè e Inciampa la Notte.

Pericle Pazzini?

Rispetto.

La prefazione di Domenico Di Felice?

Siamo passati da Remo Rapino e Donatella Di Pietrantonio (presenti nel primo libro con degli scritti inediti) a lui. Purtroppo, questo è. Scherzo, personcina a modo Domenico, pure geniale a piccole dosi

La copertina?

L’autrice è Stefania Di Claudio da Castelli. Per me è bellissima (la copertina dico, Stefania pure è una bella donna, nonché una grande artista, ci mancherebbe).

Il libro parla anche di cose serie…

Non ho mai approfondito molto la differenza fra il serio e il faceto. Per me tutto può essere serio e tutto può essere faceto. Sicuramente nel libro ho provato anche a raccontare delle storie riducendo al minimo l’ironia. Mi riferisco in particolare a due straordinarie figure di donne abruzzesi: Sabina Santilli e Lola Di Stefano.

Il dialetto?

La solita misticanza che ebbi già modo di sperimentare nel primo libro. La koiné decantato dal caro Remo Rapino e già tentata da altri illustri scrittori abruzzesi (Modesto Della Porta, Alfredo Luciani…). Credo che questa volta tutto suoni meglio. Almeno, per me stavolta suona meglio.

Prima di concludere, torniamo all’inizio. La prima sezione del libro si intitola “Rime del lasciamento”. Di cosa si tratta?

“Vulesse ì a la Spagne,
a lu Venezuele…
Avaste Villamagne,
avaste Guardiagrele”.

Vuoi aggiungere altro?

No.

Proprio niente niente?

Ringrazio tutti coloro che mi seguono e sostengono sempre caramente. Ci vediamo in giro per l’Abruzzo.

Stapposte

Stapposte.

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