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Pescara

Sanità vestina, il MLSV lotta per il rilancio dell’ospedale di Penne

Il Movimento Lotta Sanità Vestina torna a farsi sentire manifestando a sostegno del rilancio dell’ospedale di Penne

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PENNE – Lo scorso primo agosto il Movimento Lotta Sanità Vestina (MLSV)  è tornato a farsi sentire, protestando e raccogliendo firme per il rilancio dell’Ospedale di Penne. Il portavoce del Movimento, Gabriele Frisa, contattato dall’associazione Archcelerator APS di Pescara, ha rilasciato un’intervista.

Il MLSV insieme ai cittadini del territorio vestino ha manifestato per la ripresa dell’Ospedale di Penne, riuscendo a raccogliere oltre mille firme in favore del diritto alla salute.

L’ospedale pennese agli occhi degli utenti dell’area vestina è sempre più in bilico tra tagli ai servizi e mancanza di personale sanitario. Ormai, la battaglia combattuta dal Movimento Lotta Sanità Vestina va avanti dal 2012.

Attualmente sembra tutto fermo; invece occorrono bandi per le assunzioni di personale medico e sanitario, implementazione Tac, radiografi e tutta la strumentazione necessaria per garantire la prevenzione e la cura di tutti i pazienti che ne necessitano.

Gabriele Frisa conferma la situazione di blocco della sanità pennese:

<<Non mi batto per campanilismo, ma per difendere la sanità pubblica come da Art. 32 della Costituzione, affinchè l’ospedale di Penne torni ad essere in auge come lo era vent’anni fa. I pazienti non sono numeri e a maggior ragione devono essere tutelati>>.

E continua, dicendo:

<<L’ospedale di penne è in ginocchio a causa dei tagli nei reparti essenziali come rianimazione, ginecologia e ostetricia. A questo si aggiunge la diminuzione di posti letto, di cui si contano 3,2 posti letto su una popolazione di 50mila abitanti. Si parla addirittura di ridurre gli orari di apertura del Pronto soccorso da h24 a h12. Inoltre, nella città di Penne vi è solamente un’autoambulanza attrezzata per il 118, che non riesce a sopperire a quelle malattie che sono tempo dipendenti, come gli infarti. A causa di ciò si sono verificati aumenti dei parti in auto e tanti altri disagi per la popolazione>>.

A queste problematiche se ne aggiungono altre:

<<Il reparto analisi di Penne versa in una condizione di ridimensionamento, che allunga i tempi per ricevere i risultati del laboratorio analisi. Le analisi dei pazienti, di prassi, ormai vengono portate a Pescara per essere analizzate: questo comporta non solo uno spreco di tempo, ma anche un dispendio di denaro pubblico, che potrebbe essere utilizzato per cercare di riavviare i servizi sanitari nell’area Vestina>>.

Il movimento si batte per la sanità a tutto tondo:

<<La popolazione pennese conta un’alta percentuale di anziani, per questo il Movimento si batte anche per la struttura sanitaria del Carmine, abbandonata ormai da troppo tempo, affinchè questa sia adibita a centro di riposo per anziani>>.

Infine, Gabriele Frisa lancia un monito a tutti i cittadini dell’area vestina e non solo: <<Aderite e firmate per il bene di ognuno. Tutti siamo diversi tra noi, ma una cosa ci unisce: la salute>>.

Pescara

G7 a Pescara, mentre la città si blinda si discute dei fondi utilizzati | LE ZONE ROSSE

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g7 pescara 21 22 23 ottobre 2024 zone rosse

5 zone rosse, controlli in tutta la città e modifiche alla viabilità da lunedì 21 fino a venerdì 25 ottobre a Pescara in occasione del G7. Mentre la città si appresta ad accogliere i ministri degli Esteri delle 7 grandi, a livello locale si dibatte dei fondi comunali e regionali impiegati. Di Marco scrive a Tajani: «non doveva essere tutto appannaggio della Presidenza del Consiglio dei Ministri?». Dalla Regione altri 500 mila euro.

PESCARA – I ministri degli Esteri di Canada, Usa, Giappone, Regno Unito, Francia e Germania, saranno accolti dall’omologo italiano Antonio Tajani, il prossimo martedì 22 ottobre, per il G7 di Pescara. Per tre giorni i rappresentati delle 7 grandi potenze mondiali, facendo finta che Cina, Russia e India non lo siano, discuteranno di Cooperazione e Sviluppo, mentre Pescara ed i pescaresi dovranno fare i conti con divieti, rimozioni forzate, zone rosse e limitazioni temporanee che proseguiranno anche dopo il G7, fino a venerdì 25 ottobre.

5 le zone rosse individuate da Questura e Prefettura, nelle quali saranno osservati i più rigidi protocollo di sicurezza: Aurum, Imago, Cascella, Risorgimento, Museo Dell’Ottocento. Per conoscere le vie interessate da divieto di transito e limitazioni temporanee in occasione del G7, è possibile consultare la pagina dedicata del sito del Comune di Pescara.

Ma oltre a strade chiuse e divieti di parcheggio, a far discutere a livello locale sono anche i fondi utilizzati per l’allestimento dell’evento. Il Consiglio Regionale ha approvato un emendamento che stanzia 500 mila euro per il G7, somma che va a sommarsi ai 600 mila già previsti dal Comune. «D’Incecco aveva promesso che tutte le spese sarebbero state a carico della presidenza del Consiglio dei Ministri . Sugli atti non abbiamo trova traccia della parola “anticipazione”» afferma il consigliere regionale dem Antonio Di Marco, il quale ha inviato una lettera a Tajani per chiedere lumi: «È un onore ospitare questo rilevante accadimento, ma lo è anche rappresentare la condizione di decine di migliaia di persone che vivono momenti di difficoltà ad esempio in ambito sanitario, a causa del deficit del settore, su cui sarebbe opportuno concentrare tutte le risorse possibili».

Esprime invece gratitudine il sindaco Masci: «Desidero ringraziare la Regione Abruzzo per le somme che il Consiglio regionale ha destinato ieri a Pescara. In queste ultime settimane la città è stata al centro di alcuni interventi di riqualificazione per accogliere i “grandi” del G7 Sviluppo e tutti i componenti del B7, con le delegazioni che li accompagnano: sono interventi che, come abbiamo già detto più volte (ma alcuni proprio non riescono a capirlo), rimarranno ai pescaresi e a tutti coloro che quotidianamente raggiungono la nostra città per motivi di lavoro e di studio, ma anche ai turisti».

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A Pescara arriva Geav: Guardie Ecologiche Ambientali Volontarie

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Geav muove i primi passi anche a Pescara: lo scorso sabato 12 ottobre, con una passeggiata nella Riserva Dannunziana, è stato inaugurato il sodalizio.

PESCARA – Le Guardie Ecologiche Ambientali Volontarie, Geav, arrivano a Pescara. Nella sezione provinciale di Via Nazionale Adriatica Nord 345, verranno organizzati corsi di formazione ambientale, sicurezza, emergenza, primo soccorso, ma anche giornate o eventi di tutela ambientale e sensibilizzazione nelle scuole.

I membri del direttivo sono Massimo Schiavone (Presidente), Lidia Di Pasquale (Vicepresidente), Roberto Agostinone (Segretario), Jenny Paola Tacconelli (Tesoriere), Chiara Di Fiore (Consigliere), Danilo Calandra (Consigliere),  Sara Francesca Schiavone (Consigliere).

«G.E.A.V. nasce dall’esigenza di mettere in contatto tutte quelle persone della provincia di Pescara che hanno a cuore la natura – afferma il neopresidente – e che vogliono contribuire attivamente a rendere migliore la realtà in cui viviamo. Geav – ha continuato Schiavone – è una realtà ambiziosa con finalità di rispetto, tutela ambientale e salvaguardia ecologica, servizi sociali e scopi benefici e tanto altro ancora».

Gli fa eco il Presidente Nazionale Geav Vittorio Stucca: «Sono orgoglioso di questi ragazzi che si sono messi in gioco per il benessere della collettività, la sensibilizzazione ambientale e un aiuto per le persone più bisognose e fragili. La sezione di Pescara è strategica nell’ambito dell’organizzazione territoriale, perché ci permette di operare oltre che sulla costa adriatica, anche sul territorio sia del Gran Sasso, sia della Maiella».

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Merce contraffatta dalla Puglia all’Abruzzo: sequestrati 320 mila articoli

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Le fiamme gialle hanno stroncato un traffico di merce contraffatta che partiva dalla Puglia si riversava nei negozi d’Abruzzo: migliaia di prodotti non sicuri sequestrati a Bari e Pescara.

PESCARA – Migliaia di prodotti non in regola, soprattutto apparecchi elettrici, elettronici, accessori per la telefonia e cover, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza a Bari e Pescara. 320 mila in tutto gli articoli sequestrati in negozi e nel magazzino da dove la merce proveniva. Le fiamme gialle infatti, hanno ricostruito la filiera della merce contraffatta che dalla Puglia arrivava in Abruzzo.

Il fornitore aveva la sua base a Bari. Qui gli investigatori sono arrivati in seguito ad alcuni controlli effettuati lo scorso mese nel capoluogo abruzzese. In alcuni negozi, gestiti sia da italiani che da stranieri, i finanzieri hanno trovato sugli scaffali e nelle vetrine gli articoli non conformi. 305 mila i prodotti sequestrati in questa prima fase, tra articoli di bigiotteria, cover e portachiavi contraffatti, per un valore di oltre 130 mila euro.

Approfondendo le indagini sulla documentazione contabile rinvenuta negli esercizi controllati, gli inquirenti sono arrivati nel capannone da dove partiva la merce. Qui è avvenuto il sequestro penale di altri 13.000 articoli tra prodotti elettrici ed elettronici e portachiavi contraffatti per un valore sul mercato di oltre 53.000 euro, oltre ad un sequestro amministrativo di altri 3.500 articoli elettrici ed elettronici per un valore di 6.800 euro. Il titolare è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Bari e segnalato alla Camera di Commercio di Bari.

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