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Doppio appuntamento per la XX edizione del Palio del Barone di Tortoreto

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xx edizione palio del barone di tortoreto 2023

Domani sera, evento inaugurale della XX edizione del Palio del Barone, sul lungomare di Tortoreto Lido. Si replica nel centro storico di Tortoreto il prossimo 16 agosto.

TERAMPO – Dopo tre anni di attesa e nove mesi di sforzi organizzativi, la XX edizione del Palio del Barone di Tortoreto sarà finalmente celebrata, con un doppio appuntamento estivo. Si parte domani sera, martedì 25 luglio, con la serata inaugurale sul lungomare di Tortoreto Lido. Il tradizionale appuntamento nel centro storico di Tortoreto Alto invece è fissato per il prossimo 16 agosto.

Il Palio rievoca la visita alla Baronia di Tortoreto da parte del Vicario di Federico II, inviato dall’Imperatore e i grandi festeggiamenti indetti per l’occasione dal Barone Roberto di Turturitus. Il Barone e la Baronessa sono stati nominati già quattro anni fa: si tratta di Berardo Ricchioni e Gabriella Pedicone. Il ruolo del notaio sarà interpretato da Diego Muscella, mentre la Gran Dama delle Chiavi sarà l’ex miss Italia Manila Nazzaro. Gli spettacoli degli sbandieratori sono affidati alla compagnia di Porta Solestà, che si è aggiudicata per la trentaquattresima volta la Quintana di Ascoli Piceno.

Il drappo della XX edizione.

Domani sera a partire dalle 21:30, sul lungomare di Tortoreto Lido ci sarà la serata inaugurale che è stata ampliata e decreterà l’avvio vero e proprio della manifestazione. Il Corteo Storico Medievale sarà aperto da trampolieri e dal Gruppo Tamburi interpretato dai ragazzi di Tortoreto con la magnificenza della nobiltà del tempo, poi il Barone e la Baronessa insieme a tutta la corte, la Gran Dama, le Dame e cavalieri, le ancelle, uomini in arme, musici e sbandieratori. Sarà la volta poi della presentazione del Drappo della vittoria realizzato dall’artista Saverio Magno. La serata proseguirà con la benedizione del Drappo impartita da Padre Gregorio e la consegna dei doni della terra alla Chiesa in segno di ringraziamento. Successivamente la serata sarà animata dalle evoluzioni degli sbandieratori, da spettacoli di trampolieri e giullari intervallati da una sfida preliminare dei giochi tra i due rioni storici di Terravecchia e Terranova simbolicamente rappresentati rispettivamente dalla tortora e dal corvo. La serata sarà condotta con grande abilità e maestria dall’attore Luca Memmo Di Blasio.

Ancona

XX Premio Nazionale Franco Enriquez, il Maestro Larici: «il Teatro andrebbe insegnato in tutte le scuole»

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teatro cortesi sirolo premio nazionale franco enriquez

Diramata la lista dei vincitori del XX Premio Nazionale Franco Enriquez. Premiazione venerdì 30 agosto al Teatro Cortesi di Sirolo.

ANCONA – La XX edizione del Premio Nazionale Franco Enriquez, diretta da Maestro Paolo Larici, si svolgerà, anche quest’anno, il 30 agosto alle ore 21:00, presso il Teatro Cortesi di Sirolo. Nella serata saranno premiati personaggi, imprenditori, esponenti del mondo della cultura e del teatro che attraverso la loro professione sono diventati ambasciatori dell’Italia nel mondo. Il direttore artistico illustrerà lo stato di “salute del teatro” oggi, riferendosi anche all’importante ruolo svolto dai personaggi in platea.  «Nell’ambito scolastico credo – ha annotato Larici nella presentazione del programma 2024 – sia giunto il momento di inserirlo come materia principale in ogni istituto, rientrando in un programma didattico formativo con una programmata frequentazione dei teatri e dei luoghi di spettacolo».

È dunque il XX Premio Nazionale Franco Enriquez andrà a Brunello Cucinelli (cat. Arte Cultura e Mestiere Sez. Grandi Personaggi e Filantropi).  «L’opera di Cucinelli si riassume in un concentrato di filantropia che ha il sapore di una rinascita dello spirito per un futuro luminoso dove, parafrasando Benedetto Croce, i valori ideali di pensiero, di bellezza, dignità morale vivono eterni… ».

XX Premio Nazionale Franco Enriquez manuela kustermann
Manuela Kustermann

A Geppy Gleijeses (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Grandi personaggi, Attori, Registi, Drammaturghi e Produttori) – Premio alla Carriera.Nella lunga “cavalcata artistica” di Gleijeses, si ricorda che «ha fondato e diretto il Teatro Acacia di Napoli, Il Teatro Nazionale di Milano, Il Teatro Stabile di Calabria; presidente e direttore artistico del Teatro Quirino-Vittorio Gassman. Nel 2021 ha fondato e dirige il Festival Internazionale di Capri…». Invece a Manuela Kurstermann (cat. Teatro Classico e Contemporaneo, Cinema e Tv Sez. Grandi Attrici e Direttrici Artistiche) – Premio alla carriera. Kustermann è una «attrice simbolo del Teatro italiano e internazionale…. Accanto alle sue interpretazioni teatrali, sono numerose e significative anche le presenze televisive e radiofoniche».

XX Premio Nazionale Franco Enriquez luciano violante
Luciano Violante

Per lo spettacolo Circe diretto a Giuseppe Dipasquale a Luciano Violante (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Nuova Drammaturgia) – Premio per la drammaturgia perché nella «sua versione dei fatti, [emerge] la versione di una donna imprigionata dal volere altrui che cerca di liberarsi dai vincoli patriarcali» e a Viola Graziosi (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Miglior Attrice) per l’interprete-protagonista. Invece a Giuseppe Dipasquale (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Regia e Scenografia), direttore di Marche Teatro (Teatro di rilevante interesse culturale)di Ancona, per lo stesso spettacolo. Il suo lavoro «ci offre uno sguardo caleidoscopico che ci rimanda ad un linguaggio cinematografico, all’immagine inconscia e metafisica. Circe è parte di un mondo fluido, Circe tra mito e realtà; prigioniera del suo abito crisalide e del suo stesso incantamento che le impedisce la piena libertà: ricca di rimandi iconografici da Bottazzi a Waterhouse in una sinergia tra mitologia e lirismo, il percorso di una donna alla ricerca dell’essenza dell’essere».

XX Premio Nazionale Franco Enriquez giuseppe dipasquale
Giuseppe Dipasquale

Premio a Luca Micheletti (cat.  Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Miglior attore protagonista) per la sua interpretazione nello spettacolo Il Misantropo di J. P. detto Molière diretto da Andrèe Ruth Shammah perché riesce a mostrare come «gli uomini vivono fra di loro. Dappertutto non trovo se non bassa adulazione, ingiustizia, avidità, inganni, frodi, birbonate; non resisto più, io scoppio e voglio gridare il mio schifo sul muso a tutta la razza umana».

A Paola Fresa (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Miglior Attrice e Autrice) nello spettacolo  P  come Penelope di /con Paola Fresa con la seguente motivazione: «Fresa ci racconta di una donna che è figlia di un padre che forse voleva ucciderla,…  l’illusione di un interesse paterno che non c’è… ».   

Per lo spettacolo Edipo a Colono di Sofocle con la regia di Giuseppe Argirò a Micol Pambieri (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Miglior Attrice) e a Vinicio Argirò (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Miglior Attore) «per maturità e compostezza espressiva, una presenza scenica che si fa riconoscere, confluendo armoniosamente in una coralità di gruppo davvero notevole…».

chiara salvucci
Chiara Salvucci

A Silvia Siravo (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Miglior interprete) nello spettacolo Giorgia di Silvia Siravo L’Amori Rubati di Dacia Maraini. L’attrice «ci consegna una grande prova …una prova di impegno civile che solo il teatro può regalare…. Una denuncia chiara e forte contro gli effetti di uno stupro che annichilisce non solo il corpo ma anche la mente, e che mette la vittima in conflitto con il suo doppio di fronte all’accettazione di se stessa». A Carlotta Proietti (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Miglior interprete) per lo spettacolo La concessione del telefono di Andrea Camilleri e Giuseppe Dipasquale di regia dello stesso Giuseppe Dipasquale.  La concessione del telefono è «indiscutibilmente vitale nel suo essere intricato e intrigante, nei suoi ritmi vorticosi colorati da un siciliano stretto e avvolgente, così tonico e sonoro da trascinare anche quando sembra nascondere il significato delle parole…».  Invece, a Chiara Salvucci (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Miglior Attrice) protagonista nello spettacolo Otello di Shakespeare – drammaturgia e regia di Corrado D’Elia con la seguente motivazione: l’attrice « attira su di sé, tutto il peso della tragedia, con una eleganza e una leggerezza che incanta come quel fazzoletto perduto, pretestuoso messaggero di morte». 

E ancora Alberto Onofrietti  (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Attori protagonisti) nello spettacolo La Storia  (tratta dal romanzo) di Elsa Morante; drammaturgia di Marco Archetti e regia di Fausto Cabra.  L’umanità custodita «all’interno di questo capolavoro che mette in luce due parti di una stessa medaglia in tempo di guerra e di pace; una coraggiosa interpretazione e celebrazione della vita in tempo di morte e della morte durante la vita».

A Giuseppe Marini (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Miglior Regia) per lo spettacolo  La Morte della Pizia.  La rappresentazione«…è piccolo capolavoro di ingegno e ironia di Frederich Dürrenmatt… che riesce mirabilmente a conservare la leggerezza del testo e nello stesso tempo la sua complessità». Anche Giuseppe Argirò (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Drammaturgia e Regia) per lo spettacolo Centomila, Uno e nessuno. Giuseppe Argirò compie un  «viaggio ironico e profondo nel mondo pirandelliano, un ritratto inedito attraverso le figure più significative della sua vita, delle sue opere e del suo pensiero… [dove si trovano] tutte le sfaccettature dell’uomo pirandelliano, la sua autenticità sospesa tra il surreale e il faceto che ne determina la grandezza intuitiva e il racconto drammaturgico, meravigliosa e leggiadra l’interpretazione di Giuseppe Pambieri». A Federico Grassi e Alberto Oliva (cat. Teatro Classico e Contemporaneo Sez. Direzione Artistica e regia)  per la direzione artistica della stagione di Prosa 23/24 del Teatro Sociale «Delia Cajelli» di Busto Arsizio e per la regia di  Baruffe, Sottane e Zecchini la vita in commedia di Carlo Goldoni.  « … Bravi tutti gli interpreti a partire dallo stesso Federico Grassi nel ruolo di Goldoni, vogliamo menzionare: Claudia Donadoni, Gustavo Volpe, Silvia Giulia Mendola, Gea Rambelli». A Franco Giuffrè (cat. Cinema d’Autore Sez. Miglior Regia) per il lungometraggio  Amleto è mio fratello che «…ci coinvolge in una follia collettiva che porta quattro diversamente abili ad una fuga in pulmino alla volta del teatro San Ferdinando di Napoli…». Al Teatro Basilica di Roma (cat. Teatri e luoghi di spettacolo Sez. Programmazione e Nuovi Linguaggi) per la Direzione Artistica a Daniela Giovanetti che ha dimostrato «Una particolare attenzione rivolta alla scrittura drammaturgica che di questo teatro è il punto di partenza e di arrivo, senza la scrittura i pensieri non hanno memoria, la drammaturgia è il sale del teatro. Il nostro plauso per la direzione artistica a Daniela Giovannetti e Alessandro Di Murro».

A Federica Luna Vincenti (cat. Teatro,Cinema e tv Sez. Attrici, Produttori e Compositori) cui non possiamo elencare tutti i suoi numerosi e personali successi, ma citare la «sua creatura più preziosa: La Goldenart Production, impresa di produzione, centro sinergico di multiformi arti sceniche, in collaborazione con il maestro Michele Placido». A Pino Strabioli e Fabio Masi (cat. Cinema Contemporaneo Sez. Documentari o Docufilm) per il Docufilm dal titolo Via Sicilia 57-59. “Il Teatro è vita” nell’anniversario dei cento anni dalla nascita di Giorgio Albertazzi. Nella pellicola, i due registi riescono a fare emergere «il disincanto e le speranze di un grande attore come Giorgio Albertazzi, il racconto di una vita vissuta attraverso le vesti di tanti personaggi e le speranze di alcuni giovani attori che progettano il loro domani artistico… Un pensiero va anche a Franco Enriquez che di Albertazzi era un fratello acquisito e che ai teatri di Roma e agli spazi alternativi della capitale e a molti altri teatri italiani, diede vigore e slancio…». 

giovanni nuti e grazia di michele
Giovanni Nuti e Grazia Di Michele

A Matteo Mancuso (cat. Musica classica, Jazz e Contaminazione Sez. Grandi interpreti) per l’album  The Journey  “primo album di inediti del 2023 dal titolo. «The Journey” è un … [lavoro] affinato e maturo che mette in risalto le sue doti creative ed esalta il suo genio espressivo, al servizio di una esecuzione mai ostentata ma sapientemente dosata e unica». A Giovanni Nuti e Grazia Di Michele (Cat. Canzone d’autore Sez. Miglior Album) per l’album “Una storia d’Amor” – omaggio a Luigi Tenco e Dalidà. L’album è un omaggio «alla memoria di chi voleva essere conosciuto attraverso le sue canzoni…» .Infine, un riconoscimento è particolare è andato all’Archivio Basaglia (Cat. Conquiste sociali e rivoluzioni culturali Sez. Archivi e Biblioteche di impegno sociale e civile) alla memorai di Franco Basaglia nel Centenario della nascita (1924-2024) affinché si ricordi «…l’opera di questo straordinario uomo e psichiatra attraverso l’esistenza dell’Archivio Basaglia e delle testimonianze artistiche, letterarie, cinematografiche e teatrali che ne rievocano l’opera e la grande conquista sociale e civile». L’ultimo riconosciemnto del XX Premio Nazionale Franco Enriquez va alla rivista «Hystrio» (cat. Editoria e Informazione teatrale Sez. Riviste, Giornali e Collane) che rappresenta un «“farmaco” salvavita che protegge e cura…. », il teatro.

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Ancona

Al Teatro Cortesi di Sirolo la rivalità tra Mozart e Salieri va in scena con “Amadeus”

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amadeus di corrado d'elia al teatro cortesi di sirolo

Lo spettacolo “Amadeus”, scritta da Corrado d’Elia, non vuol essere solo un omaggio alla grande musica e al genio di Mozart, ma anche una riflessione sull’impossibilità di comprendere e spesso misurarci con chi è tanto diverso da noi.

ANCONA – Andrà in scena domani, giovedì 25 luglio, al Teatro Cortesi di Sirolo, lo spettacolo “Amadeus” scritto e interpretato da Corrado d’Elia. Presentato dal Centro Studi Franco Enriquez, lo spettacolo rivivrà la storica rivalità tra Antonio Salieri e Mozart.

Le accuse di plagio e di morte per mano sua del musicista viennese sono riproposte nel dramma del 1979 e poi dal regista Miloš Forman nel film omonimo del 1984. La riscrittura scenica di d’Elia è sia un omaggio alla grande musica e al genio di Mozart, sia una riflessione sull’impossibilità di comprendere chi è diverso da noi, ossia il genio che ci sorprende e ci confonde.

amadeus di corrado d'elia al teatro cortesi di sirolo 2

Dopo aver raccontato Beethoven, Van Gogh e Steve Jobs, l’attore milanese arriva ora ad approfondire la straordinaria figura di Mozart. Ciascuno di noi è alla ricerca della bellezza, ma il nostro rapporto con la genialità è conflittuale, foriero spesso più di umane invidie e gelosie e dunque non di un reale e profondo appagamento e di autentico piacere interiore.  Per questo, nel racconto appassionato di d’Elia, pur mostrando il lato struggente e umano di Mozart, si prova empatia per il semplice compositore di corte Antonio Salieri, suo avversario e poi assassino. Il quale è costretto per contrappasso a stare per tutta l’eternità in una stanza anecoica dove è impossibile udire alcun suono.  

Mozart possedeva una sensibilità innata e una capacità di comprendere l’essenza della musica in modo intuitivo. La sua creatività era un riflesso della sua profonda connessione con il linguaggio universale delle note. Non aveva bisogno di regole o formule complesse per comporre. La sua musica semplicemente fluiva attraverso di lui come se il suo spirito fosse in perfetta armonia con l’universo. Ecco dunque che lo spettacolo, attraverso il racconto di Salieri prova ad indagare e spiegare quell’enigma affascinante che è il “mondo di Mozart”, le molteplici sfaccettature della sua esistenza, le sue esperienze di bambino prodigio, le sue composizioni più intime e celebri, quel talento straordinario che ancora oggi sfida le convenzioni e incanta il mondo intero. Un nuovo “album” di Corrado d’Elia, sentito e profondo, uno spettacolo che, attraverso la musica, celebra il bisogno per ogni uomo dell’arte, in un rapporto quotidiano di necessità. 

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Ancona

Le celbrazioni per il 250° anniversario della nascita di Gaspare Spontini

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presentazione 250° anniversario nascita di gaspare spontini

Si è svolta a Roma, presso la Sala Spadolini del Ministero della Cultura, la presentazione del programma delle celebrazioni del 250° anniversario della nascita del compositore Gaspare Spontini.

ANCONA – Partiranno il prossimo 16 marzo al Teatro Pergolesi di Jesi le celebrazioni del 250° anniversario della nascita del compositore Gaspare Spontini, con il concerto dell’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” diretta dal Maestro Riccardo Muti, da sempre musicista spontiniano par excellence, benefattore delle Opere Pie Spontini e Cittadino Onorario di Maiolati Spontini. Il giorno successivo si terrà un replica al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno.

Alla presentazione delle celebrazioni del 250° anniversario di Gaspare Spontini, tenutasi a Roma presso la Sala Spadolini del Ministero della Cultura, erano presenti Antonio De Rosa, Management Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, Lucia Chiatti, Direttore Generale Fondazione Pergolesi Spontini, Lorenzo Fiordelmondo, Presidente Fondazione Pergolesi Spontini e Sindaco Comune di Jesi, Onorevole Giorgia Latini, Vice Presidente Commissione Cultura, Scienze e Istruzione Camera dei Deputati, Onorevole Gianmarco Mazzi, Sottosegretario Ministero della Cultura, Marco Fioravanti, Sindaco di Ascoli Piceno, Tiziano Consoli, Vicepresidente Fondazione Pergolesi Spontini e Sindaco Comune di Maiolati Spontini, Sebastiano Mazzarini, Assessore alla Cultura del Comune di Maiolati Spontini, Cristian Carrara, Direttore Artistico Fondazione Pergolesi Spontini.

Oltre ai due concerti inaugurali sono diverse le iniziative in programma, tra cui concerti, incontri e convegni. Il programma completo è consultabile sul sito dedicato.

Commenta così il programma il Direttore Artistico della Fondazione Pergolesi Spontini, Cristian Carrara: «Gaspare Spontini è stato un compositore pienamente europeo. Capace di leggere, spesso in anticipo, i grandi cambiamenti culturali e politici che hanno attraversato l’Europa nel tempo in cui è vissuto. Nonostante questo aspetto, che lo rende un personaggio unico nel suo genere, ha mantenuto nel suo linguaggio una profonda italianità innovando profondamente il linguaggio dell’opera lirica del suo tempo. Celebrarne la nascita è per noi l’occasione per ribadire quanto ci sia bisogno che la sua musica sia eseguita e conosciuta ancor più di quanto lo è oggi, e quanto importante sia stato il suo contributo per tanti compositori che, dopo di lui, lo hanno visto come un maestro e un innovatore da cui prendere spunto».

Il Sindaco di Maiolati Spontini e Vicepresidente della Fondazione Pergolesi Spontini, Tiziano Consoli, e l’Assessore alla Cultura Sebastiano Mazzarini, sottolineano «come questo sia il primo atto dell’avvio dei festeggiamenti spontiniani che rievocano i 250 anni dalla nascita del Compositore: genio musicale, ma anche uomo e filantropo che ha saputo portare nelle corti europee della seconda metà dell’Ottocento le proprie opere rendendo lustro alla sua nazione, alla sua terra marchigiana di origine ed alla sua comunità. La città di Maiolati Spontini è oggi come in passato grata per le innumerevoli opere benefiche destinate alla popolazione. La sua musica e le sue opere camminano ancora oggi tra noi».

Il Sindaco di Jesi e Presidente della Fondazione Pergolesi Spontini, Lorenzo Fiordelmondo, aggiunge: «Una celebrazione importante per tutto il territorio marchigiano che sarà coinvolto nell’omaggiare il grande compositore, esaltato dalle corti europee dell’800 e preso come riferimento da Wagner. Dopo aver fatto conoscere il suo talento a Parigi e Berlino, Spontini decise di tornare nel borgo dove nacque il 14 novembre 1774. Dedicò alla musica gli ultimi anni della sua vita con l’amata moglie Celeste e mai dimenticò la comunità maiolatese: qui fondò le Opere Pie e donò alla comunità il parco che porta il nome di Celeste Erard, dimostrando il forte e profondo legame che ha avuto con il suo territorio. La vita e il talento di Gaspare Spontini sono stati raccontati nel docufilm “Gaspare Spontini Celeste Amore”, prodotto dalla casa di produzione jesina SubwayLab, che attraverso il cinema sta facendo conoscere ad un pubblico vasto ed eterogeneo questo grande protagonista della musica europea. Siamo orgogliosi, dunque, di celebrare questa importante ricorrenza in piena sinergia con il territorio: un lavoro di rete che è importante per sostenere percorsi culturali e turistici».

Il Direttore Generale della Fondazione Pergolesi Spontini, Lucia Chiatti, chiude così questo primo annuncio di un calendario che aumenterà progressivamente la propria offerta nel corso dell’anno: «Ogni anno sono felice ed orgogliosa di vedere tante nostre produzioni nei cartelloni dei teatri di tutto il paese e non solo. Tra le realtà teatrali, siamo un unicum assoluto: un centro di costante produzione artistica, crescita di professionalità e sviluppo della consapevolezza culturale del territorio che lavora in un contesto fatto di tanti piccoli borghi, che concretizza, con creatività ed entusiasmo, ambizioni intellettuali degne di un grande centro europeo e che vogliamo sempre più attrattivo per chi vive anche in realtà diverse, perché nella nostra aria tersa un trillo suona diversamente, un cielo dipinto a mano, un ricamo di seta dei nostri artigiani porta con sé il dolce sapore dei nostri colli. Molti ci conoscono per le nostre opere sempre in tournée in Italia, credo che sia giunto l’anno giusto perché tutti veniate a goderne qui».

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