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Teramo

Inaugurata la nuova Tac all’ospedale di Sant’Omero

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Si è tenuta oggi la cerimonia del taglio del nastro, alla presenza di diverse autorità locali e regionali e dei vertici dell’azienda ospedaliera.

TERAMO – Da oggi è entrata in funzione la nuova Tac all’ospedale di Sant’Omero. Stamattina si è tenuta una informale cerimonia di inaugurazione alla presenza del direttore generale Maurizio Di Giosia, del presidente della V commissione regionale Paolo Gatti e del segretario Marilena Rossi, del vicepresidente della seconda commissione regionale Emiliano Di Matteo, del sindaco di Sant’Omero Andrea Luzii, del direttore di presidio Guido Angeli, del direttore del dipartimento dei servizi Gabriella Lucidi Pressanti e di una nutrita rappresentanza del personale. La nuova Tac all’ospedale di Sant’Omero fa parte di un corposo pacchetto di investimenti, per un totale che supera i tre milioni,  che porterà all’ammodernamento tecnologico  dell’ospedale di Sant’Omero.

«Il primo intervento portato a compimento è la Tac, capace di rispondere in tempi brevi d in maniera accurata alle più diverse esigenze cliniche, grazie alla velocità e semplicità di esecuzione e all’affidabilità diagnostica; in particolare, il suo utilizzo è fondamentale in ambito oncologico, pneumologico, cardiovascolare, chirurgico ed ortopedico. La nuova apparecchiatura è dotata di un tomografo con ben 128  strati che danno la possibilità, in pochi secondi, di acquisire informazioni su vaste aree anatomiche, che vengono poi trasformate in immagini estremamente dettagliate, con una definizione altissima. Tutto ciò supporta il medico radiologo e agevola una corretta diagnosi», ha spiegato Di Giosia.

Entro novembre, inoltre, sarà messo in funzione il nuovo telecomandato radiologico che consentirà di ottenere immagini di maggiore valore diagnostico contemplando al tempo stesso una maggiore facilità di esecuzione della prestazione con una riduzione della dose di radiazioni rispetto alla macchina precedentemente in uso.

Un ulteriore importante passo per la transizione tecnologica dell’ospedale di Sant’Omero sarà compiuto entro il prossimo mese di giugno con l’installazione di una risonanza magnetica a 1,5 tesla. E’ in corso una progettazione complessa: la risonanza va inserita in un edificio già esistente, che va modificato in maniera importante, abbassando ad esempio il pavimento di 15 centimetri.

Giova ribadire che tutti gli interventi previsti serviranno ad incrementare le prestazioni erogate dall’unità operativa di Radiologia, il cui responsabile è Francesco D’Alessandro, sia per i pazienti ricoverati che per quelli esterni con conseguenti benefici sia in termini di riduzione dei tempi di attesa che di innalzamento degli standard qualitativi diagnostici.

Il sindaco Luzii ha espresso soddisfazione per l’acquisto dell’apparecchiatura, sottolineando che l’ospedale di Sant’Omero raggiunge risultati importanti anche grazie all’impegno di tutti gli operatori. «L’ospedale “Val Vibrata è strategico – ha sottolineato Gatti – noi in Abruzzo investiamo 2,8 miliardi sulla sanità. Non è poco, eppure si deve procedere ai ripiani perché si rincorrono sempre nuovi bisogni: le prestazioni richieste sono sempre di più. Bisogna trovare dunque un punto di equilibrio, tenendo presente che il sistema sanitario lo paghiamo noi tutti».  Un apprezzamento sul basilare ruolo del personale l’ha fatto, oltre a Gatti, anche Marilena Rossi: «Bisogna mettere il cuore sul lavoro e questo accade a Sant’Omero: l’ospedale Val Vibrata, che conosco bene perché mi sono fatta curare qui, attira parecchi pazienti anche per questo». Di Matteo ha sottolineato il ruolo della politica in sanità: «L’ascolto degli operatori è fondamentale per poi agire nelle sedi opportune e risolvere realmente i problemi. Le proteste clamorose sono spesso inutili, disorientano la popolazione generando anche mobilità passiva».

Il direttore generale ha fatto anche un accenno all’apertura della Lungodegenza: l’apertura del reparto, in collegamento funzionale con l’Uoc Medicina, è prevista appena sarà disponibile nuovo personale medico, per cui è in itinere un concorso.  Sarà dotata di 10 posti letto e permetterà il ricovero di quei pazienti, che conclusa la fase acuta, necessitano di un prolungamento dell’intervento assistenziale in quanto presentano una limitazione funzionale tale da impedire il rientro al proprio domicilio.

La cerimonia si è conclusa con la benedizione della nuova Tac dell’ospedale di Sant’Omero da parte del cappellano don Mario e con il taglio del nastro.

Teramo

Perde il controllo dell’auto e sfonda un cancello ad Alba Adriatica

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auto contro cancello alba adriatica

Ieri sera, un’auto ha sfondato un cancello e si è schiantata contro un’abitazione lungo la statale 16 ad Alba Adriatica. A bordo del mezzo un uomo di 77 anni e una donna di 69 anni, entrambi rimasti feriti. I Vigili del Fuoco hanno dovuto utilizzare le cesoie per estrarli dall’abitacolo.

TERAMO – Ieri sera, mercoledì 2 ottobre, intorno alle 21:30 lungo la statale 16 ad Alba Adriatica, all’incrocio con la rotonda di via degli Oleandri, un’auto guidata da un uomo di 77 anni ha sfondato un cancello e si è schiantata contro un’abitazione. Al piano terra dell’edificio colpito si trova un negozio di cancelleria. Al fianco del conducente, sul sedile del passeggero, vi era una donna di 69 anni. Entrambi i passeggeri sono rimasti feriti.

La dinamica dell’incidente è al vaglio dei Carabinieri. L’auto, una Fiat 600, dopo aver attraversato la rotonda, ha sfondato un cancello e una porzione del muro di cinta con il fabbricato adiacente e si è schiantata contro un’auto parcheggiata di fronte al negozio di cancelleria.

Le due persone sono rimaste intrappolate nell’auto ed i Vigili del Fuoco hanno dovuto liberarli per mezzo di divaricatore e cesoie idrauliche. Hanno riportato ferite nell’impatto e sono stati trasferiti nell’ospedale di Teramo l’Ospedale di Teramo con due ambulanze, una del 118 di Sant’Omero e l’altra della Croce Rossa di Alba Adriatica.

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Chieti

Incendio alla Kemipol, il Comune: «primi risultati delle analisi ambientali risultano confortanti»

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incendio kemipol diluenti scerne di pineto

I dati preliminari delle analisi ambientali in seguito all’incendio alla Kemipol di Scerne di Pineto sono «confortanti». E’ quanto emerge in seguito ad una riunione tra i sindaci di Pineto e Roseto degli Abruzzi, l’ARTA e la ASL.

TERAMO – Non sono ancora disponibili gli esiti delle analisi condotte dall’ARTA, ma i primi risultati delle analisi ambientali dopo l’incendio che ha devastato al Kemipol di Scerne di Pineto sono «confortanti».

Ad affermarlo il Comune di Pineto in seguito ad un vertice in comune: «A seguito di un incontro appena concluso tra il Sindaco di Pineto e il Sindaco di Roseto degli Abruzzi, l’ARTA e la ASL, si comunica che i dati preliminari relativi alla situazione ambientale risultano confortanti. Vi terremo aggiornati su eventuali sviluppi.

Un nuovo tavolo tecnico è previsto per le ore 17:00, durante il quale saranno analizzati i risultati definitivi dei campionamenti ambientali attualmente in corso, con particolare attenzione alla qualità dell’aria, alla sicurezza alimentare, in special modo per le verdure a foglia larga, e alla salubrità delle acque.

Contestualmente, la Prefettura di Teramo ha convocato un nuovo incontro operativo per fare un ulteriore punto della situazione.

Si invita la cittadinanza a mantenersi costantemente aggiornata attraverso i canali ufficiali per eventuali comunicazioni».

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Teramo

«Pino caduto in via Roma a Martinsicuro? Colpa del taglio delle radici»

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I Gruppi Consiliari di Europa Verde e Martinsicuro e Villa Rosa Bene Comune  chiedono al Sindaco i nomi delle imprese escavatrici che hanno effettuato i sottoservizi in tutte le strade urbane di Martinsicuro e Villa Rosa negli ultimi 15 anni. Viola e Lattanzi: «Le imprese incaricate non vengono controllate durante lo scavo nelle vicinanze degli alberi e vengono tagliate le radici».

TERAMO – Durante il temporale del pomeriggio di sabato 28 settembre, in via Roma a Martinsicuro all’incrocio con via Molise, un pino è caduto, fortunatamente senza causare danni o feriti. Secondo i gruppi di opposizione Europa Verde e Bene Comune, la causa del cedimento dell’albero può essere attribuita agli interventi effettuati sulle strade.

«Se un pino adulto cade, la causa è prodotta dall’intervento invasivo e non rispettoso da parte dell’uomo. Ogni albero cresce in altezza e larghezza con equilibrio per vivere in sicurezza senza produrre danni a persone e cose» si legge in una nota a firma delle consigliere Marta Viola e Simona Lattanzi.

«Purtroppo a Martinsicuro e in altre città costiere accade che imprese incaricate di interrare sotto i piani viabili delle strade urbane i servizi, non vengono controllate durante lo scavo nelle vicinanze degli alberi per cui vengono tagliate le radici causando l’instabilità dell’albero stesso».

Secondo le consigliere «il Pino italico monumentale caduto due giorni fa in via Roma a Martinsicuro, in prossimità dell’incrocio di via Molise, ha subito il taglio delle radici in seguito a due interventi relativi alla sistemazione di servizi, testimoniati dalla presenza di due tubi interrati sotto il manto stradale di colore bianco e rosso, contenenti elementi tecnologici al servizio della comunità e delle imprese produttive. Venuto meno l’ancoraggio, il suddetto Pino è caduto sul versante destro della scarpata stradale, fortunatamente senza produrre danni a persone e a mezzi motorizzati».

Viola e Lattanzi chiamano in causa l’Amministrazione Comunale: «Purtroppo questi interventi continuano ad essere effettuati senza il controllo diretto da parte di personale abilitato delle amministrazioni comunali. Questo modo di intervenire causa danni gravi all’apparato radicale degli alberi adulti ed è un problema di protezione civile per cui non si può dare nessuna colpa agli alberi.
L’opinione pubblica, attraverso i mass media, deve sapere che i sottoservizi realizzati a ridosso delle radici delle alberature stradali sono da bandire da parte di tutte le amministrazioni pubbliche.
Il miglior modo per garantire la stabilità di ogni albero, l’incolumità delle persone e dei mezzi motorizzati, è quello di non autorizzare le imprese escavatrici a produrre danni all’apparato radicale degli alberi».

La nota conclude con un’invocazione e con una richiesta: «Ogni Comune moderno deve dotarsi di un Piano del Verde Pubblico,  per garantire la cura e la gestione del patrimonio arboreo. Martinsicuro possiede da tre anni un Piano del Verde che non è operativo perché non è stato portato in Consiglio comunale per l’approvazione. Con questo strumento gli alberi sono tutelati, valorizzati e riconosciuti per i servizi ecosistemici per la sicurezza e la salute dei cittadini secondo le normative vigenti.
I Gruppi Consiliari di Europa Verde e Martinsicuro e Villa Rosa Bene Comune  chiedono al Sindaco di conoscere con urgenza i nomi delle imprese escavatrici che hanno effettuato i sottoservizi in tutte le strade urbane di Martinsicuro e Villa Rosa negli ultimi 15 anni per conoscere, attraverso la progettazione degli stessi, la distanza tra l’apparato radicale degli alberi e la profondità dello scavo».

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